Tanto tuonò che non piovve. Alla fine, in casa Reggina, non è successo niente: no al passaggio di proprietà, no ad alcuna novità degna di nota. La società dello Stretto andrà, domani, al Consiglio di Stato allo stesso modo di come si era presentata al Tar lo scorso due agosto, ovvero con Manuele Ilari proprietario. Gli ultimi giorni, convulsi, ricchi di tante, troppe, parole non hanno portato a nulla.

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E se in tanti, fra martedì e venerdì si sono spesi in corpose e continue dichiarazioni, l'assenza di fatti concreti e cambiamenti stona con quello che doveva essere uno scenario diverso nell'udienza romana, decisiva per non partite dal calcio professionistico.

Vorticose e vorticanti dichiarazioni

Da settantadue ore non si hanno più notizie: il weekend, l'ultimo rigurgito estivo, ha inghiottito tutti e tutto. Zero parole: né da Commenda magistrale, né da Ilari, Saladini, dai Sindaci o chiunque altro. Silenzio tombale, che certifica una cosa: il nulla più assoluto sul fronte societario. In riva allo Stretto ci si auspicava un colpo di scena, un ribaltone: niente di niente.

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Quindi, domani, a rappresentare la Reggina ci sarà il pool di legali opzionato dalla società, oltre alla tifoseria. Quella sì, al contempo, unica vittima e certezza di una situazione vergognosa che, vada come vada, sarà ricordata come una delle pagine sportive più nere in riva allo Stretto. Mai Reggio Calabria è arrivata al 29 agosto, con il proprio campionato già iniziato e col rischio di non potervi partecipare. Anche nell'anno del precedente fallimento, il 2015, a questo punto dell'estate si sapeva con chi e dove si sarebbe ripartiti.

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Dunque, si aspetta, nella notte che precede un verdetto che molti, al Nord, vorrebbero già scritto. Il popolo amaranto prepara le borse: i pulmini partiranno all'alba, raggiungendo Roma, sede di quest'ultimo round. La Prefettura di Roma si è cautelata: sarà Piazza Santi Apostoli ad accogliere i tanti supporter amaranto, che potranno portare nella Capitale un amore che nessuna sentenza potrà mai scalfire. Loro saranno sempre i vincitori, anche quando il rischio è d'esser anche vittime della grottesca situazione. 

Chissà se all'udienza avranno il coraggio e la dignità di presentarsi anche Manuele Ilari e/o Felice Saladini, i due volti della situazione. Uno ha condotto la Reggina a questo dentro o fuori, l'altro si è rifiutato categoricamente di farsi da parte, fino all'ultimo.

Domani, a quest'ora, si saprà: se toccherà ricominciare da zero o se, quasi miracolosamente, tutto sarà rimesso a posto.