Gli amaranto senza segno X nelle prime dieci giornate: non accadeva dal 2005. In salita le quotazioni di Gabriele Gori
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La Reggina è chiamata alla reazione. Le due sconfitte con Parma e Perugia hanno livellato l'entusiasmo che gravitava in orbita amaranto, comunque al momento bel oltre le aspettative estive. Inzaghi, però, a Cagliari vuol tornare a fare punti e l'Unipol Domus sarebbe teatro ideale per farlo in grande stile.
Prevedibilità? No, ma...
Quel che appare è che la Reggina, sopratutto negli ultimi 180 minuti, abbia avuto chiuse le vie di gioco che tanto le avevano portato in dote nelle prime otto giornate. Il 4-3-3 di Inzaghi resta naturalmente il modulo sul quale questa squadra è stata costruita; ciò non vuol dire, però, che sia l'unico praticabile, come visto anche a partita in corso.
La possibilità di usare quattro esterni dotati di ottima gamba, infatti, regala l'ipotesi di poter vedere dall'inizio anche quel 4-4-2 - molto offensivo - ammirato nei finali delle partite in cui la Reggina era sotto nel punteggio. Ricci o Canotto da una parte, Rivas o Cicerelli dall'altra: semplicemente arretrati di qualche metro. Uno scenario del genere permetterebbea Inzaghi di affiancare a Ménez una prima punta di peso, quel Gabriele Gori che tanto in forma appare.
Per l'ex Cosenza due reti in campionato, mai una chance da titolare. Regalare al 7 un compagno di reparto, tuttavia, permetterebbe alla Reggina di avere più possibilità offensive e al francese più libertà tecnico-tattica. Già nel finale della gara con il Perugia Ménez si è spesso svincolato dall'area avversaria: fattore che a uno come lui non può che fare anche bene. A Cagliari poi, la difesa sarda sarà fisicamente strutturata: Liverani può contare su gente come Capradossi (185 cm) e Altare (190). Un corazziere come Gori (187) potrebbe servire, anche per tenere palloni importanti lì davanti.
Certo, di contro, servirebbe sacrificare due centrocampisti fra Hernani, Majer e Fabbian, dando per scontato che in un disegno tattico del genere non potrebbe mancare l'attitudine difensiva di Lorenzo Crisetig.
La curiosità
La chicca statistica, poi, evidenzia come questa sia una Reggina senza mezze misure. Nelle prime dieci giornate di campionato, la formazione di Inzaghi non ha mai pareggiato, trovando sei vittorie e quattro sconfitte. Un cammino senza x che in riva allo Stretto non si vedeva addirittura da diciassette anni.
L’ultima volta nel 2005
Per tornare, infatti, a trovare una Reggina così allergica ai pareggi bisogna addirittura risalire alla stagione 2005/2006. Allora gli amaranto giocavano in Serie A e quel campionato iniziò con l’allora squadra di Walter Mazzarri in evidente difficoltà. Quattro ko consecutivi per iniziare il torneo, poi la vittoria casalinga contro l’Udinese alla 5^ giornata a scacciare la crisi.Nelle prime dieci partite, allora come oggi, mai un pari: tre vittorie e sette sconfitte.
Il primo segno X arrivò addirittura alla 13^ giornata, 1-1 in trasferta a Siena. Curiosamenteil pari del Franchi seguì una vittoria, contro il Cagliari che sarà il prossimo avversario di Ménez e compagni.