La Reggina si prepara a ripartire, seppur con zero certezze. Gli amaranto si ritroveranno al Sant'Agata martedì 18, per dare il via alla nuova stagione. Un percorso che, però, si preannuncia decisamente incerto, a partire dal rischio che, nella serata antecedente al ritrovo dei calciatori, il Coni possa confermare nuovamente l'esclusione dalla Serie B. A quel punto ci sarebbero il Tar e il Consiglio di Stato come ultimo appiglio a cui affidarsi, ma con speranze in continua decrescita.

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Nel mastodontico quadro di incertezze, vanno registrati gli addii. I professionisti del mondo amaranto sono, giustamente in fermento. Nel mondo del calcio i treni vanno presi, soprattutto quando le situazioni delicate impongono determinate riflessioni: è il caso di Pippo Sapienza e Filippo Mazzù, rispettivamente Responsabile della Comunicazione e Social Media Manager passati alla Sampdoria in questi giorni. E, adesso, il punto di domanda riguarda un altro Pippo, Inzaghi.

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L'allenatore è legato alla Reggina da un contratto fino al 2025, ma le realistiche possibilità di vederlo a Reggio martedì sono basse. Da tempo vi raccontiamo della possibilità di un addio, con un Inzaghi deluso da quanto successo, da promesse fatte da Felice Saladini e mai mantenute. Il piano triennale sbandierato dal patron (a proposito, qualcuno ne ha notizie?) è palesemente naufragato, al di là di come possano finire le vicende legate all'iscrizione. 

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Il concreto rischio, dunque, è che martedì al varo della nave della stagione della Reggina manchi il timoniere. In un contesto già triste, un ulteriore motivo di sfiducia e amarezza.