Dopo una sequela di tecnici esperti (tra cui Mancini, Spalletti, Ancelotti, Conte, Capello, Lippi, Ranieri) l'undicesimo premio intitolato a Nicola Ceravolo è andato al giovane Roberto De Zerbi, allenatore bresciano apprezzato in tutta Europa, primo fra tutti Pep Guardiola. 

Bresciano ascendente reggino

«In realtà mi sento parecchio calabrese - ha detto concedendosi ai cronisti prima di entrare accompagnato dal patron  della kermesse internazionale Maurizio Insardà - visto che mio padre è nato qui in provincia di Reggio Calabria. Ceravolo non lo ricordo ma so quanto è stato importante per questa regione e questa città per cui sono molto contento di ricevere il premio a lui intitolato».

Non si espone doverosamente quando gli si chiede la prossima destinazione: dopo aver deliziato varie platee provinciali italiane, ed aver rischiato i primi effetti del conflitto ucraino a Shakhtar e di recente a Brighton, De Zerbi è candidato a sedere sulla panchina di un grosso club europeo. Che non sarà il Milan e forse nemmeno l'Italia.

Vivarini merita la A

Doveroso un passaggio sul collega Vivarini, anche lui apprezzato a livello nazionale ed internazionale col gioco espresso dal suo (ex) Catanzaro. «Mi spiace molto per il mio figlioccio Pietro Iemmello che perde un allenatore molto valido. Vivarini è meritevole di andare in serie A. L'importante è che la proprietà continui con la stessa passione».

Aquilani? Non ci siamo sentiti

Noto si presenta alla stampa con un sorriso rassicurante: «Ripartiamo da due cose essenziali: la società ed il pubblico», afferma il massimo dirigente giallorosso. «Aquilani? Io non l'ho sentito, forse lo avete contattato voi...», scherza ancora l'ingegnere Floriano. Diventa serio quando gli chiediamo il profilo del nuovo allenatore per il prossimo campionato. «Per noi il tecnico è ancora Vivarini che è sotto contratto, poi se si scioglierà il contratto con Vivarini nelle sedi opportune vedremo il da farsi».

Un passaggio di De Zerbi sui prossimi Europei, cui finalmente partecipa l'Italia di Spalletti che vi si è qualificata: «In queste competizioni l'Italia sa esaltarsi, ma non chiedetemi pronostici perché non ne faccio mai».