Parla l’ex capitana ai giochi di Rio De Janeiro del 2016, di origini campane ma reggina di adozione: «Una vittoria storica per uno sport bellissimo e un gruppo di donne meraviglioso»
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«Un gruppo di grandi donne che ha giocato un torneo pressoché perfetto fino alla finale contro gli Stati uniti. Ogni partita è stata un crescendo, fino alla fine, fino a quando quella medaglia era a un passo e poi è stata meritatamente conquistata. Una medaglia storica perché all'oro olimpico il volley finora non era arrivato. Neanche con la generazione dei Fenomeni. In queste olimpiadi a Parigi lo ha conquistato, suggellando l'ingresso della Nazionale italiana di Volley nella storia dei Giochi, un gruppo di donne meraviglioso, unito e compatto che non ha mai dato la percezione, anche nei momenti più critici, che non avrebbe vinto».
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Emozioni intatte nel tempo
È un turbinio di emozioni che non richiamano un ricordo o un aneddoto particolare ma uno stato d'animo che non si dimentica, quello che ancora assale Antonella Del Core che di olimpiadi con la maglia azzurra ne ha giocate tre, Atene, Londra e Rio De Janeiro, quest'ultima da capitana della squadra. Ha sfiorato anche quella di Pechino alla quale nel 2008 ha dovuto rinunciare per motivi di salute.
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Antonella Del Core, napoletana di origine, è ormai reggina di adozione. Vive a Reggio con il marito Francesco e i piccoli Gabriel e Isabel, nata proprio nel giorno dell'inizio delle olimpiadi di Parigi. L'ex pallavolista ed ex capitana della nazionale, commenta così l'oro olimpico, il primo nella storia del volley italiano, conquistato dalle Azzurre guidate da mister Julio Velasco. Un oro mancato persino dalla cosiddetta generazione di fenomeni degli mitici Andrea Lucchetta, Andrea Zorzi, Luca Cantagalli, Andrea Giani, Lorenzo Bernardi, solo per citarne alcuni, e che rappresentarono il meglio della nazionale italiana maschile considerata nel corso degli anni '90, una delle formazioni più forti di tutti i tempi. Continua a leggere su IlReggino.it.