COSENZA - Davanti a 7730 tifosi, il Cosenza alza al cielo del San Vito la Coppa Italia di Lega Pro. Una data storica per il club silano che festeggia, così, nel migliore dei modi, i suoi primi 100 anni di vita. Un obiettivo impensabile ad inizio stagione, diventato concreto per mano di Giorgio Roselli, l’uomo capace di salvare un barcone affondato in campionato e di spingere sul tetto d’Italia di terza serie la società rossoblù.


Una “Mission impossible” per racchiudere cinematograficamente l’annata cosentina. Quella che serviva al Como, chiamato a ribaltare il 4-1 subito al “Sinigaglia” nella finale d’andata. Solo l’imponderabile, infatti, avrebbe strappato via dalle mani silane il trofeo tricolore. La squadra di Sabatini ci ha provato a stringere i lupi nelle propria metà campo per cercare subito il gol che avrebbe riaperto i giochi. Una tattica giusta ma che ha lasciato al Cosenza spazi per ripartire. Da un contropiede, infatti, nasce la rete rossoblù che condanna definitivamente i lombardi alla sconfitta. Criaco-De Angelis e Ciancio, questi gli uomini che blindano la coppa al minuto 33’.


Inutile il forcing lariano nella ripresa. Al triplice fischio il “San Vito” esplode. Il Cosenza entra nella storia. E’ la prima formazione calabrese ad alzare al cielo il trofeo tricolore nell’ex serie C.