Per il giovane pugile calabrese, Fabrizio Ruggiero, è arrivato il momento della verità. «Questa sfida è tra le più importanti per la mia carriera. Vincere il titolo italiano “Wako-Pro” vorrebbe dire fare un bel salto. Uno passo in più verso quello che è il mio obiettivo: combattere a livelli internazionali».

Inoltre, il palcoscenico che Fabrizio varcherà il prossimo 30 aprile a Milano, è lo stesso in cui combatterà uno dei fighters più forti - si potrebbe dire il più forte- la leggenda Giorgio Petrosyan, e per Fabrizio Ruggiero combattere nello stesso ring suo è motivo d'orgoglio. Un sogno che si realizza.

L'arena sarà l'Allianz Cloud di Milano, e già questo spiega l'importanza di quella sera. Si tratta dell’unico combattimento di Giorgio Petrosyan in Italia per tutto il 2022. Petrosyan, un thaiboxer e kickboxer armeno naturalizzato italiano è considerato il più forte al mondo nella sua divisione di peso.
L'evento sarà trasmetto in diretta PPV dai siti: Eleven sports e LiveNow Italia.

Saranno inoltre in tanti da Crotone, la città di Fabrizio, che hanno prenotato per assistere al grande evento di Milano. Fabrizio Ruggiero è un ragazzo di 24 anni che sin da piccolo aveva in mente una sola cosa: fare il pugile. E la cosa per lui, ancora adolescente, era quasi un’ossessione. La ragione della sua vita. Viveva solo per questo.

Così non appena termina il liceo vola a Milano. E da qui inizia la sua avventura nel mondo della boxe. Da dilettante, Ruggiero vince uno dopo l’altro tutti i confronti, tutti i macht, tutto quello che c’era da vincere. Il suo mito, la leggenda, lo porta tra i professionisti; si trasferisce a Milano, si allena 9- 10 ore al giorno, il ring si fa sempre più infuocato, e Fabrizio continua a macinare vittoria su vittoria. Fino ad un primo stop, una sconfitta ai punti per decisione non unanime dei giudici.

Il 30 aprile è alle porte ed è il momento della rivincita. Fabrizio incontrerà un avversario tosto, reduce da importanti successi: il fighter materano Antonio Gravela. Anche lui ha obiettivi ambiziosi e quindi il ring sarà l'arena in cui si deciderà tutto.

«Non voglio parlare molto, dice Fabrizio, sono sicuro di essere ben allenato, ho fatto tanti sacrifici e finalmente il giorno si avvicina. Sarà una gran bella battaglia. E so che ci sarai anche tu, Franco. E chiedo alla mia terra di seguirmi e incoraggiarmi anche da lontano».

Fabrizio sa benissimo che quando sarà su quel ring, in quella gabbia, sentirà entusiasmo, incitazione, fischi e applausi. E avrà una decina di minuti per dimostrare a tutti di essere un campione. Un grande campione. Qual è veramente Fabrizio!