La Deliese si appresta a partecipare, con ottime ambizioni, al prossimo campionato calcistico calabrese di Promozione girone B.

Il club di Delianuova, paese del reggino situato alle pendici dell'Aspromonte, è seguitissimo dai cittadini che contribuiscono coesi alla buona riuscita della stagione.

Il campionato scorso si è concluso in maniera positiva, sfiorando i play-off. La compagine del presidente Biagio Italiano si è mossa con oculatezza sul mercato, piazzando dei colpi importanti.

Il direttore sportivo Antonio De Giorgio, in sinergia con gli altri componenti societari, ha fatto scelte per potenziare la rosa e affrontare nel migliore dei modi la prossima competizione.

Sono arrivati giocatori esperti e di categorie superiori, come i difensori Andrea Scigliano, Domenico Stillitano, Gabriele Mercurio, Rocco Spanò, gli attaccanti Domenico Zampaglione e Paolo Giorgió e il portiere Mattia Licastro.

Il girone B di Promozione 2024/2025 sarà composto da tante realtà ben organizzate. La contesa si preannuncia ardua e affascinante.

Per far luce sulle aspirazioni degli amaranto per il torneo venturo, abbiamo contattato il giovane tecnico Nello Gambi, di 38 anni, il quale, dopo una carriera con centinaia di presenze anche tra i professionisti, ed epici trionfi alla Gioiese, dall’anno scorso guida la squadra nella sua prima esperienza da allenatore.

Dello staff di Gambi faranno parte il suo collaboratore Roberto Minasi, il preparatore atletico Giuseppe Caristi e il preparatore dei portieri Gino Tornatora.

«Ringrazio la società per la riconferma e ci tengo a ringraziare i ragazzi che hanno fatto parte della rosa dell'anno scorso – afferma Gambi-. La nostra ambizione è stare nelle prime posizioni in classifica. Bisogna lavorare duramente, con umiltà e fare tanti sacrifici. Dobbiamo dare conto a una tifoseria e a un paese che ci tiene tantissimo. Abbiamo una grande responsabilità e ci metteremo tanta passione per portare in alto la Deliese».

Poi abbiamo chiesto a mister Gambi le sensazioni provate alla sua prima esperienza in panchina. «La cosa che mi ha colpito di più è che sei il responsabile di un gruppo di oltre venti persone che ti vedono come un punto di riferimento. È bello e impegnativo, perché devi gestire tante dinamiche. È gratificante quando vedi i tuoi giocatori che ti seguono e in campo riescono a fare le cose che provi durante la settimana.

Come ogni allenatore ho delle mie idee che voglio portare avanti, però sono anche del parere che bisogna anche capire le caratteristiche dei calciatori e metterli a proprio agio, per farli esprimere nel migliore dei modi. Una cosa che voglio sottolineare è che per me i calciatori sono la parte fondamentale del progetto, perché sono loro gli attori principali».