Il calciatore è stato ospite della trasmissione “11 in campo”. L'importanza del tifo rossoblù e i progetti per il futuro: «Vorrei rimanere»
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«Ho incrociato William Viali in hotel mentre metteva il ghiaccio sul fianco. Sapete, è successa una cosa molto strana: sabato nella rifinitura è scivolato Gemmi, domenica il tecnico». Il clima in casa Cosenza è sereno e lo dimostrano le parole di Alessandro Micai, il portiere che ha dato maggiore tranquillità a tutta la compagine rossoblù. Ieri sera è stato ospite del nostro network in occasione della trasmissione “11 in campo” in onda su LaC Tv, canale 11 del digitale terreste e 820 di Sky. Ha affrontato diversi temi, evidenziando come il collettivo sia focalizzato sul traguardo.
L’arrivo a Cosenza di Micai
«Da Salerno ho accettato Cosenza per rimettermi in gioco professionalmente, ma in primis per centrare un’impresa - ha spiegato Micai -. Il ds Roberto Gemmi mi chiamò negli ultimi giorni di dicembre e mi sono fatto trasportare e convincere. Lo sentii carico, mi trasmise la sicurezza di poter centrare la salvezza. Da qui nessun dubbio sulla firma».
Il pipelet dei Lupi si è calato immediatamente nel contesto di gruppo, non incontrando il minimo impedimento all’integrazione nel ventre del San Vito. «Ho trovato un ambiente positivo, il che è strano per chi arriva a gennaio e considerata la posizione in classifica. Sono stato in altri tipi di spogliatoio, ma questo è davvero sano e mi ha accolto benissimo. Il futuro? Vorrei rimanere, ma al momento sono concentrato a lasciare un segno importante per i tifosi, per il direttore, ma soprattutto per me».
Micai e l’importanza del tifo del Cosenza
Alessandro Micai conosce bene il calore delle piazze del Mezzogiorno. Ha giocato a Bari, Reggio Calabria, Salerno ed ora vola da un palo all’altro in riva al Crati. «Al Sud il tifo ti porta tanti punti, specialmente nelle ultime partite della stagione - dice -. Il Marulla, ostile per gli avversari, determina i risultati. Nel nostro stadio si vive un trasporto emotivo importante e domenica, che è tornata un po’ di gente sugli spalti, abbiamo avuto la spinta giusta per conservare l’1-0».
Con il passare degli anni l’estremo difensore ha smussato il suo carattere fumantino. «Ero molto agitato all’inizio della carriera - racconta -. Sbagliando, protestando e incassando qualche espulsione e ammonizione di troppo, ho finito per cambiare atteggiamento. Riguardando le partite non mi piaceva come stavo in campo e sono in continuo studio della mia persona per cercare di migliorarmi».
Il confronto con Turati
In ottica Frosinone-Cosenza si ritroverà davanti Stefano Turati, uno dei portieri più promettenti del campionato. «Ho avuto l’opportunità di allenarmi con lui a Reggio Calabria - chiude Alessandro Micai - e posso dire che ha grandi doti atletiche. È la cosa che balza subito gli occhi subito. Caprile del Bari, invece, conferisce senso di sicurezza e lascia trasparire un messaggio del tipo: giocate sereni, ci sono io. Entrambi possono fare una grande carriera, ma dove possono arrivare non lo so».