«Il caso Reggina va esattamente nella direzione opposta dell'equa competizione: il club ha utilizzato una norma dello Stato che non risponde alle norme dell'ordinamento sportivo e nella fattispecie del calcio». Lo ha detto i ministro dello sport e dei giovani Andrea Abodi a proposito del caso Reggina che ha usufruito della possibilità di differire dei pagamenti sfruttando un concordato concesso dal tribunale fallimentare.

Leggi anche

«Non è un caso - ha aggiunto Abodi - che qualcuno sia andato in Lega Pro o non sia stato ammesso ai playoff avendo pagato tutto e tutti e non avendo comprato giocatori, mentre la Reggina ha fatto acquisti e se la sia cavata con il 5% di debiti fiscali. È un provvedimento che rispetto ma non condivido. Siamo fuori dal perimetro che intendevo quando parlavo di equa competizione, questa non lo è».  

LEGGI ANCHE  
La decisione | Reggina: ecco perché è stato omologato il piano di rientro dai debiti