Un legame spezzato e un amore finito (e forse mai sbocciato). I tifosi del Cosenza hanno rigettato il proprio presidente. La popolarità di Eugenio Guarascio, al momento, è ai minimi storici. Più dell’ultimo posto in classifica, più dei quattro punti di penalizzazione, a distruggere definitivamente il rapporto è stata la querelle biglietti del derby. Un momento in cui l’indignazione ha costretto la società a fare la più classica delle marce indietro, ma che ha portato a una contestazione finora mai sopita. Sui social il tam-tam è scatenato e la speranza è che la società passi presto di mano. Una prospettiva mai così concreta come nelle estati 2020 e 2021. Quando ben tre offerte vennero poste sul tavolo del patron che, però, non le ascoltò mai.

Lucio Presta, la prima offerta dopo la salvezza

La prima offerta arrivò nell’agosto del 2020. A formularla fu Lucio Presta, l’agente dei Vip, che aveva intenzione di prelevare il Cosenza insieme all’imprenditore Vito Caramia. «Mi presentai insieme a lui e a Manuel Gerolin, ex direttore sportivo dell’Udinese», ci raccontò in esclusiva Presta.

«Ad ogni domanda su costi, ambizioni o cose simili, Guarascio alzava sempre il tetto in maniera importante», aggiunse ancora l’imprenditore. E poi, la chiosa del numero uno di via degli Stadi, riportata sempre da Presta nell’intervista. «Ci disse che cercava solo sponsor». E pensare che l’agente dei Vip aveva un progetto tecnico già pronto. «Gerolin aveva già individuato un tecnico, c’era la volontà di fare un anno di transizione in Serie B e poi puntare a traguardi più ambiziosi. Ma Guarascio era convinto di avere per le mani una squadra fortissima». Squadra che, a fine anno, retrocesse in Serie C salvo poi venire riammessa nel 2021.

Di Donna e iGreco, due offerte vicine nel tempo e inascoltate

Fu proprio la retrocessione del maggio 2021 a riportare in auge le trattative di cessione del Cosenza Calcio. Dopo il tentativo di Lucio Presta e il mesto campionato 20/’21, a scendere in campo fu l’allora sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. In un incontro a quattr’occhi con Guarascio, tenutosi in Comune il 17 maggio 2021, il patron rossoblù aprì alle offerte per passare la mano. Così vennero attivati alcuni canali. A presentare offerte furono l’imprenditore cosentino Luca Di Donna e la cordata iGreco.

Questi ultimi avevano già bloccato Luciano Moggi come parte integrante del progetto. In un comunicato, il gruppo iGreco affermò che Guarascio non era «intenzionato a cedere la società». Più complessa la vicenda attorno a Luca Di Donna: caldeggiato come successore di Guarascio da più parti, venne intavolato un dialogo che andò avanti per un bel po’. Almeno fino al 21 maggio, quando il proprietario della quattropuntozero rilasciò al nostro giornale un’intervista esclusiva.

Da Lucio Presta a Luca Di Donna, i niet di Guarascio

«Persone vicine al presidente ci avevano detto che si era detto disponibile a incontrarci», ci raccontò Di Donna. L’appuntamento era fissato per sabato 15 maggio, poi rinviato a martedì 18 (il giorno dopo l’incontro con Occhiuto, ndr). «Il 20 maggio le stesse persone ci hanno detto che non è più intenzionato a vendere perché è in attesa di eventuali risvolti su riammissioni o riforme dei campionati». Alla fine la sorte fu ancora una volta amica di Eugenio Guarascio, visto che il 3 agosto la Figc ufficializzò il ritorno dei Lupi in Serie B a scapito del Chievo fallito. Ma la Dea Bendata, prima o poi, smette di aiutarti.