Nel mondo dello sport, l'uguaglianza di genere è diventata un tema sempre più rilevante soprattutto negli ultimi anni. Mentre il calcio è tradizionalmente dominato dagli uomini, ci sono sempre più donne che stanno facendo strada in ruoli chiave all'interno delle squadre di calcio maschile. Un esempio di questa tendenza arriva dalla Calabria. Martina Caruso è una giovane preparatrice atletica 24enne di Corigliano Rossano, che sta dimostrando che il genere non è assolutamente un ostacolo nel mondo dello sport, anche in quello Dilettantistico. Martina ricopre infatti il ruolo di preparatore atletico del VE Rende, squadra che milita nel girone A del campionato di Promozione calabrese. 

Dottoressa di Scienze Motorie e dello Sport e studentessa della facoltà di Fisioterapia, all’ultimo anno per Martina non si tratta della prima esperienza come preparatrice atletica di una squadra di calcio maschile, nella passata stagione faceva parte dello staff di mister Luca Aloisi alla Rossanese, sempre in Promozione.

Essere l'unica donna nello staff di una squadra di calcio maschile può sembrare una sfida impegnativa, ma Martina affronta ogni allenamento settimanale e pre-partita con entusiasmo e passione. «Nel momento in cui decidi di intraprendere un percorso del genere all'interno di una squadra di calcio maschile bisogna essere pronti e preparati - afferma ai nostri microfoni con piglio determinato Martina Caruso -. Io non avverto nessun tipo di pressione. Adoro il clima spogliatoio e questi ambienti maschi - dice -, lavoriamo tutti con un unico obiettivo e non mi sento diversa solo perché del sesso opposto. In questo caso facciamo tutti parte di una stessa squadra e abbiamo tutti la consapevolezza di lavorare per arrivare a raggiungere insieme un traguardo comune». 

Fin dalla sua infanzia, è stata affascinata dal mondo dello sport e ha sviluppato una passione per il calcio in particolare. Questa passione l'ha spinta a perseguire una carriera nel campo dell'allenamento atletico e, nonostante le sfide e i pregiudizi di genere che poteva incontrare lungo la strada, Martina non si è mai lasciata scoraggiare. «Non ricordo un giorno della mia vita speso senza pallone tra i piedi o in cui non si parlasse di calcio - afferma -. La mia vita è sempre stata a “pane e calcio”. Penso ci siano amori inspiegabili e, il calcio, per me, è uno di questi. E come qualsiasi amore così forte, ti dona molto, ma ti toglie moltissimo, ma non ne posso fare a meno, è la mia quotidianità».

E nonostante sul campo di calcio veste i pantaloncini e calza gli scarpini, Martina non dimentica quel tocco di femminilità che spesso è rappresentato dagli orecchini indossati mentre è impegnata a far correre i calciatori del VE Rende.  «Sono una persona poliedrica - dice -  ho diverse passioni quali la musica e il vino, sì, adoro il mondo del vino! Ma sono anche tanto “sbagliata”, giovane e impulsiva e il segno del cancro distingue la mia permalosità e i miei sbalzi d’umore».

E oltre a svolgere il ruolo di preparatore atletico della squadra maschile, Martina sarà anche impegnata come attaccante nel campionato femminile proprio con la formazione biancorossa: «È una società ambiziosa e con le idee ben chiare perché stiamo facendo un ottimo lavoro. Sono soddisfatta di questo duplice ruolo e dal punto di vista di calciatrice ho tante motivazioni. Ho ritrovato molte mie ex compagne di squadra e sono felice sia per questo sia per il fatto di poter ritornare in campo dopo un po' di assenza necessaria per motivi di studio». La storia di Martina Caruso ci ricorda che non ci sono limiti quando si tratta di perseguire la nostra passione e di realizzare i nostri sogni. Anche usando quel sano pizzico di "follia".