La pausa natalizia arriva forse in modo provvidenziale per la Gioiese. I giorni a seguire, prima dell'avvio del girone di ritorno, potranno essere sfruttati per riordinare le idee e sistemare svariati ambiti, che dopo i successi dell'anno scorso si sono inclinati.

La squadra ha iniziato la stagione si può dire da zero, dovendo ricostruire l'intero organico, e le conseguenze anche di alcune scelte poi hanno portato alle difficoltà economiche che hanno condotto il club a dover rinunciare a tutti i giocatori precedentemente contrattualizzati. La perenne indisponibilità dello stadio di Gioia Tauro ha fatto il resto. La Gioiese, difatti, per tutto il girone di andata (e non si sa fino a quando) non ha potuto usufruire dell'impianto sportivo polivalente "Pasquale Stanganelli". I pianigiani hanno dovuto girovagare tra Locri e Palmi per disputare i match casalinghi, e questo ha pesato economicamente, sportivamente e come coesione dell'ambiente.

Da un paio di partite i viola stanno scendendo in campo con tanti under e parte della formazione juniores, cercando di onorare il campionato, ma ovviamente i risultati calcistici sono inclementi. La squadra è ultima in classifica con soli 4 punti. In panchina è ritornato a sedersi mister Alessandro Caridi, che ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani dando un'impronta di gioco propositiva, e sicuramente per il proseguo della stagione vorrà continuare a trasferire ai ragazzi il proprio credo tattico. Ovviamente, a lui non gli si può imputare nulla per quanto riguarda i risultati, poiché con la rosa a disposizione sta già facendo il massimo.

Per comprendere in modo più approfondito le prospettive future societarie abbiamo contattato il dirigente Domenico Bagalà, una figura di spessore all'interno del club e da sempre vicino alle sorti della squadra della città di Gioia Tauro.

«Stiamo riorganizzando tutto l'assetto societario, gettando le basi per riparare anche gli errori del passato (perché si può sbagliare) e guardare al futuro con più solidità. Per non scomparire, facendo la fine di altre Società, chiediamo pazienza ai tifosi, e nel giro di tre anni ritorneremo forti quanto prima. Senza uno stadio non si può fare calcio, venendo privati degli incassi relativi alla vendita dei biglietti, abbonamenti, sponsor e quant'altro. Un aspetto positivo di quest'anno, che fa ben sperare per il domani, è la creazione del settore giovanile con tutte le categorie che lo compongono, partendo dalla scuola calcio fino alla formazione Juniores. Stiamo riscuotendo belle soddisfazioni con i giovani, i quali rappresentano il futuro del club. Se si vuole bene alla Gioiese, adesso è il momento di collaborare. Portare la squadra al Comune, come alcuni suggeriscono, non ha senso, poiché si sa che l'Ente non versa in buone condizioni economiche e ha problematiche importanti. Io, il presidente Raso e il vicepresidente Saccà, stiamo lavorando per il bene della squadra, chiediamo fiducia e lasciamo aperte le porte per chi voglia fornire il proprio supporto».