Nato nel 1968, ha iniziato la sua carriera nel calcio giocato. In un periodo lo sport non costituiva la sua principale fonte di reddito, si guadagnava da vivere vendendo caffè. A giugno volerà in Germania per sedere sulla panchina della nazionale slovacca
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Nel mondo dello sport emergono spesso storie che, per la loro eccezionalità, catturano l'immaginazione e ispirano chiunque abbia un sogno. Una di queste storie è quella di Francesco Calzona, allenatore calabrese originario di Cessaniti, nel Vibonese, che guiderà la nazionale della Slovacchia ai prossimi campionati europei di calcio del 2024 in programma dal 16 giugno al 14 luglio prossimi in Germania. Il tecnico vibonese entra di diritto nell'elenco dei calabresi che si sono distinti nel loro settore nel 2023.
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Nato nel 1968, Calzona ha iniziato la sua carriera nel calcio giocato, ma le sue tracce nei campionati minori si sono perse presto. Tuttavia, è nel ruolo di allenatore che ha scritto la sua storia. Nel 2004, prende le redini della Castiglionese, una squadra toscana di Promozione, segnando così l'inizio di una lunga e impegnativa carriera nel mondo del dilettantismo. Ma cosa distingue Calzona dalle miriadi di allenatori impegnati nelle serie minori? La risposta risiede nella sua determinazione e nella sua capacità di reinventarsi. In un periodo in cui il calcio non costituiva la sua principale fonte di reddito, Calzona si guadagnava da vivere vendendo caffè. Un percorso insolito che, tuttavia, ha forgiato la sua resilienza e la sua fame di successo.
La sua carriera da tecnico poi subì una svolta, intrecciandosi con quella di Maurizio Sarri (che aveva avuto come allenatore nel 2000 al Tegoleto), con il quale inizia come vice, nel 2007, sulla panchina dell'Avellino. Da lì, il loro percorso comune ha toccato diverse piazze, tra cui Perugia, Alessandria e Sorrento, prima di approdare all'Empoli.
È con Sarri che Calzona ha conosciuto il grande pubblico, specialmente durante il periodo al Napoli. Il ritorno di Calzona con la squadra partenopea come collaboratore nella prima stagione di Spalletti è un ulteriore riconoscimento del suo contributo al mondo del calcio. Tuttavia, un breve periodo meno fortunato a Cagliari con Di Francesco lo ha messo di fronte a nuove sfide.
Tuttavia, la storia di Calzona ha raggiunto nuove vette nell'agosto 2022, quando è stato chiamato a guidare la Nazionale slovacca. L'opportunità è arrivata grazie alla "raccomandazione" di Marek Hamšík, ex capitano del Napoli, che ha definito Calzona «l'uomo giusto» per il ruolo. Nonostante l'iniziale scetticismo da parte dei tifosi e della stampa, Calzona ha dimostrato il suo valore portando la Slovacchia alla qualificazione per gli Europei 2024 con una vittoria 4-2 contro l'Islanda, nell'ultima partita del girone J che ha consentito di posizionarsi al secondo posto dietro al Portogallo.
La nazionale allenata da Calzone è stata inserita nel gruppo E della fase finale di Euro 24, insieme a Belgio, Slovacchia, Romania, e la vincente dei play off a quattro che vedrà affrontarsi Israele-Bosnia e Ucraina-Islanda. In Germania il tecnico di Cessaniti sarà protagonista anche di un derby tutto calabrese con Domenico Tedesco, commissario tecnico del Belgio. Tedesco è nato a Rossano e cresciuto a Bocchigliero e come Calzona rappresenterà la Calabria alla competizione continentale. L'allenatore dei Diavoli Rossi, però, a differenza del collega ha a disposizione una nazionale sulla carta nettamente più forte rispetto alla Slovacchia e dunque staccare il pass per la Germania è stato molto più semplice.
La storia di Francesco Calzona è un inno alla perseveranza, alla passione e alla dedizione. Da venditore di caffè agli Europei di calcio sulla panchina di una nazionale, la sua è una testimonianza che i sogni possono diventare realtà con impegno, resilienza e la Calabria nel cuore.