Arriva a stretto giro di posta la replica di Mommo Mesiti, consigliere nazionale Aiac e candidato alla carica di presidente regionale dell’Assoallenatori della Calabria, alle dichiarazioni, particolarmente pesanti, dell’altro candidato Alessandro Vinci.

«Capisco la preoccupazione del sig. Alessandro Vinci che sa di aver perso la sfida che lo vede quale mio avversario per la carica a presidente regionale Aiac – esordisce Mesiti - e lo capisco ancor di più perché sarà la seconda sconfitta nel giro di pochi giorni dopo il fallimento per la presidenza Aiac provinciale di Catanzaro, che ha visto prevalere il segretario regionale uscente Piero Caliò sul candidato proposto da Vinci e dal suo gruppo, ma non comprendo le sue farneticanti e diffamanti affermazioni sull’attuale gestione dell’Aiac Calabria, della quale si ritiene tutt’ora dirigente e vice presidente».

Quindi aggiunge: «Sarebbe stato più coerente e corretto informare a tempo debito chi di dovere sui presunti documenti ai quali fa allusione, né posso comprendere le offese che rivolge alla mia persona quando sostiene che il sottoscritto ha bisogno di mentori, non dicendo che è stato proprio lo stesso Vinci, insieme al proprio gruppo, non più di un mese fa, a proporre la mia candidatura a presidente regionale. Allora possedevo i requisiti ed ora no? Faccia pace con se stesso ed eviti di scendere sul personale con becere polemiche».

Considerato il ruolo di dirigente regionale prima e Consigliere nazionale dopo «ho partecipato a tutti i Consigli direttivi regionali svoltisi negli ultimi otto anni». In merito alla gestione Aiac Calabria «è bene evidenziare che tutti gli atti deliberati dal Direttivo regionale, di cui Vinci ha fatto parte, sono sempre stati votati all'unanimità. Non ho mai sentito alcuna proposta o idea lanciata da Vinci nell’interesse degli allenatori calabresi durante gli otto anni dell’attuale gestione, né alcuna contrarietà in merito alla gestione dell’Aiac Calabria».

Mommo Mesiti spiega poi che «sorprende ancora il fatto che lo stesso Vinci vanti sostegno dell’Aiac Nazionale pur non avendo mai partecipato alle assemblee di Coverciano a cui era convocato, tranne in una occasione bastatagli per definire l’Aiac Nazionale un “letamaio”. Ancora più stupore destano le falsità che continua a raccontare e le offese personali che lancia verso chi non condivide la sua voglia di poltrona che senza freno continua ad alimentare, classico “della volpe che non raggiunge l’uva”».

Ed infine: «Sono sicuro che anche questa volta le sue menzogne saranno smentite da una presa di posizione ufficiale da parte dell’Aiac Nazionale. Il presidente Ulivieri, come sempre, non ha preso posizione alcuna nella vicenda, accettando la decisione assunta dagli associati locali».