FOTO | La scuola di Vibo Valentia porta di nuovo in alto la Calabria: secondo posto per Dana Pelaggi (Cerchio Under 30) e Federica Vita (Amaca Under 14), terzo posto per Ludovica Mancari (Cerchio Under 10). L’insegnante Angelica Pelaggi: «Soddisfatti, peccato però che…»
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La Asd New Let’s Dance di Vibo Valentia torna con tre nuove medaglie ed un quarto posto nel suo palmares, oltre l’orgoglio di aver rappresentato al meglio la Calabria, dai Campionati italiani di danza aerea che si sono svolti nel week end ad Ancona. Dana Pelaggi si laurea vicecampione italiana nella categoria Cerchio Aereo Emergenti 1 Under 30. Altro argento, grazie ad una eccellente performance nella categoria Amaca Aerea Emergenti 2 Under 14, quello conquistato da Federica Vita. Bronzo, invece, per la campionessa mondiale in carica della categoria, nel Cerchio Aereo Emergenti 1 Under 10, Ludovica Mancari. Nonostante abbia solo accarezzato il podio, resta la soddisfazione per l’ottima prova ed il quarto posto, per Ginevra Prestanicola, sempre nel Cerchio Aereo Emergenti 1 Under 10.
Rimanendo alle atlete della Asd New Let’s Dance, Benedetta Capria, una delle ginnaste di punta della delegazione calabrese, già sul podio al mondiale, si è piazzata al sesto posto nel Cerchio Aereo Emergenti 1 Under 14. La campionessa calabrese Angela D’Agostino, invece, chiude il nazionale all’ottavo posto nel Cerchio Aereo Dilettanti 2 Under 14. A completare la formazione della Asd New Let’s Dance di Vibo Valentia Nicole Staglianò, Cerchio Aereo Emergenti 2 Under 18, e Sofia Rizzo, Cerchio Aereo Emergenti 1 Under 14.
«È stata una esperienza agrodolce – spiega Angelica Pelaggi, dance teacher della Asd New Let’s Dance –. Ovviamente resta la soddisfazione per i titoli conquistati e per le prove di tutte le nostre ragazze, anche quelle che non hanno raggiunto il podio, che hanno dato il meglio di sé. Il rammarico deriva dal fatto che i nostri punteggi hanno risentito della fiscalità dei regolamenti su aspetti davvero marginali che non riguardano le prestazioni atletiche e tecniche delle ginnaste. Le regole, però, sono le regole e, al di là del rammarico, dobbiamo accettarle. Torniamo a casa – conclude – nella consapevolezza di aver rappresentato al meglio la nostra regione, ancora una volta, divenuta, malgrado la carenza di infrastrutture, una delle migliori “scuole” per uno sport che continua a crescere, anche in ambito internazionale».