Il tecnico, nativo di Reggio, era considerato una vera e propria istituzione. da tempo combatteva contro un brutto male. Domani i funerali
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Sgomento nel mondo del calcio dilettantistico per la scomparsa di una delle sue figure più emblematiche dell'ultimo trentennio e anche oltre. Il calcio regionale piange la scomparsa di Massimo Scevola, grande giocatore prima e allenatore di alto rango dopo. Una vita dedicata al calcio quella di Scevola, come un mantra da osservare ogni singolo giorno e facendolo il centro della sua esistenza. Un destino triste, per certi versi anche beffardo, ma che non cancellerà l'operato di chi può tranquillamente essere visto come un'istituzione del calcio dilettantistico.
Un lottatore d'altri tempi
È stato un lottatore mister Scevola, vincendo tante partite nella sua carriera. Da tempo però, purtroppo, stava combattendo contro un qualcosa di grande e subdolo e che non guarda in faccia nessuno. Quel vile male, infine, lo ha risucchiato a sé portandoselo via all'età di soli 65 anni.
Eclettico, innovativo e con una particolare visione del calcio che è diventata una sua firma. Il tecnico, nativo di Reggio Calabria, è stata una delle istituzioni del nostro calcio, quasi un guru, e per questo oggi è come se fosse andato via l'allenatore di ogni squadra calabrese. Inizia la sua carriera da calciatore nel semi-professionismo, in seguito ecco la nuova parentesi da allenatore lasciando il segno praticamente in tutte le società in cui ha allenato (San Salvatore, Lazzaro, Archi, Gallico, Catona, San Giorgio giusto per citarne alcune). Da poco aveva intrapreso un nuovo ruolo, quello di direttore tecnico del Gebbione.
I funerali si svolgeranno presso la Cattedrale del Duomo nel pomeriggio di domani, 22 agosto, alle 16,30. Alla famiglia Scevola le più sentite condoglianze.