Dopo quello di Jannik Sinner c'è un nome nuovo nel tennis italiano che sta facendo impazzire tutti. È quello di Jasmine Paolini, la tennista lucchese che ha conquistato la finale femminile di Wimbledon dopo un match incredibile contro la croata Donna Vekic.

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Paolini, attualmente numero 7 del ranking Wta, ha sorpreso tutti con un percorso impeccabile che l’ha vista battere avversarie di alto livello. La sua determinazione, il gioco aggressivo e la capacità di mantenere la calma nei momenti decisivi l’hanno portata a superare ogni ostacolo, culminando con la vittoria in semifinale. Questo trionfo non solo le ha assicurato un posto in finale, ma l’ha proiettata “virtualmente” al numero 5 del mondo, un risultato che riflette la crescita costante e il talento della tennista toscana.

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Le prime partecipazioni a tornei del circuito ITF risalgono al 2011, mentre la prima finale arrivò due anni dopo alla SMA Cup Sant'Elia, Roma, dove fu sconfitta dalla connazionale Martina Caregaro. Dopo appena due mesi (agosto 2013) a 17 anni riuscì a vincere il primo trofeo nel Torneo Città di Locri al Garden tennis "G. Riccio". Una tappa internazionale che portò nella città di Zaleuco le nuove promesse del tennis italiano, in un torneo organizzato grazie all'intuizione dell'allora presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Carabetta e dello storico circolo di tennis "Garden Riccio", sostenuto dalla provincia di Reggio Calabria. «Auguriamo alla tennista lucchese Paolini di continuare a conquistare mete importanti – le parole dell’ex primo cittadino locrese Giovanni Calabrese - Un onore per me, da sindaco della città, averla premiata in quell'occasione».