Fermato il tecnico Zauli per due giornate. Inibiti il dg Raffaele Vrenna fino al 12 giugno 2024 e il presidente Gianni Vrenna fino al prossimo 19 dicembre a margine dell'infuocato primo tempo con la Juve Stabia
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Il Crotone si allena nonostante le maxi squalifiche a direttore generale e presidente brucino quasi di più di quella a mister Zauli per i fatti accaduti nel tunnel che ha portato all’agitato intervallo di Crotone Juve Stabia e che il giudice sportivo ha ricostruito comunque con qualche falla; e contro i quali la società fa sapere che farà valere le proprie ragioni con “importanti” avvocati di settore che stanno valutando con cura gli atti da impugnare.
La sentenza del Giudice sportivo
Stefano Palazzi, Giudice Sportivo, con provvedimento controfirmato dal presidente Marani ricostruisce che tra primo e secondo tempo di Crotone Juve Stabia di sabato scorso il direttore generale rossoblù Raffaele Vrenna (per cui è stato inibito fino al 12 giugno 2024) abbia, «al 47° minuto del primo tempo, tenuto un comportamento non corretto in quanto, dopo l'annullamento di un gol, accedeva sul terreno di gioco pur non essendo iscritto in distinta» e «per avere, al termine del primo tempo, fatto accesso nella zona antistante gli spogliatoi, pur non essendo iscritto in distinta e per aver aggredito, colpendolo con un pugno al volto, l'allenatore dei portieri avversario, Sig. Petrazzuolo Amedeo».
Palazzi scrive inoltre che la situazione è rientrata nella normalità solo grazie all'intervento degli steward e degli agenti della Digos. Sotto inchiesta è finito anche il presidente Giovanni Vrenna, padre del DG, per cui è stato inibito a svolgere ogni attività in seno alla Figc fino al 19 dicembre 2023 «per avere, al 47° minuto del primo tempo, tenuto un comportamento non corretto in quanto, dopo l'annullamento di un gol, accedeva sul terreno di gioco, pur non essendo iscritto in distinta, e interloquiva con l'arbitro». Ciò che ha oggettivamente colpito è la squalifica (per ben due turni) il tecnico Lamberto Zauli, Palazzi sostiene che abbia «tenuto condotta violenta nei confronti di Petrazzuolo, in quanto lo spingeva di spalle determinando, con tale condotta, un parapiglia tra i tesserati delle squadre avversarie e la stessa reazione del Petrazzuolo». Ciò che ci si chiede a Crotone è come sia possibile che un allenatore che stava interloquendo con l’arbitro tenendo tale condotta non sia stato poi espulso dal direttore di gara, ma questa certamente sarà argomentazione che, forse, sarà chiarita dai ricorsi annunciati.