Il 2022 del Cosenza ha avuto due facce, esattamente come tutti gli anni da quando i rossoblù sono tornati in Serie B. Emozionanti i primi sei mesi conditi da una salvezza miracolosa, sconfortante la seconda parte con l’ultimo posto in classifica con cui si è chiuso il girone di andata.

In mezzo quattro allenatori (Occhiuzzi e Bisoli) due direttori sportivi (Goretti e Gemmi). La costante è rappresentata dal presidente Eugenio Guarascio, nel mirino della tifoseria con cui la frattura sembra ormai insanabile. La piazza si aspetta che la squadra venga rivoltata come un calzino e che vengano piazzati acquisti di un certo tipo, ma questa è un’altra storia. Una storia che si leggerà dopo il brindisi di capodanno.

Il mercato

È praticamente chiuso l'affare con il portiere della Salernitana Micai, ma Viali per la prima settimana di gennaio vorrebbe anche un terzino sinistro (piace Liotti della Reggina) e una mezzala, considerato che Vallocchia dovrebbe finire alla Reggiana.

Pierpaolo Bisoli è il volto di un santone della panchina venuto da lontano per raddrizzare una barca in preda alle onde. Promise sudore e sacrificio, fu di parola. Sfruttò nel migliore dei modi Joacquim Larrivey, El Bati, tornato in Italia per regalare gol ed emozioni. Nello spareggio col Vicenza indossò i panni di Gigi Marulla e salvò i Lupi in un delirio collettivo.

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Guarascio però cambiò tutto, a partire dalla guida tecnica. Fu preferito Davide Dionigi, del quale Roberto Gemmi disse che preferiva le idee offensive. Il direttore sportivo usò il termine “stupire” per introdurre il quinto campionato cadetto di fila. Finora è stato di parola anche lui, ma al contrario. Mai, infatti, il club era diventato il fanalino di coda. Ora il calciomercato, poi un altro semestre… sperando che sia come il primo del 2022.