I gialloblù si aggiudicano la gara di andata degli ottavi (1-3) ma adesso devono muovere la classifica già da sabato
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Il colpo grosso del mercoledì è sicuramente quello del Melito. La formazione gialloblù, infatti, sovverte ogni pronostico vincendo in casa del Brancaleone (compagine di Eccellenza) nel match valido per la gara d'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia. Inaspettato ma fino a un certo punto, anche perché la formazione di Cormaci le qualità le ha e il potenziale anche e dunque non deve ingannare l'attuale ultimo posto in classifica, nel Girone B di Promozione, a quota zero punti e zero gol fatti. La risposta è stata data ieri e potrebbe aver dato davvero l'inizio alla stagione del Melito. Gli ospiti hanno offerto un calcio propositivo e passando anche in vantaggio, all'altezza della mezz'ora, con Magalhaes che fissa così il vantaggio all'intervallo. Scoppiettante l'alba della ripresa che vede, nel giro dei primi quattro minuti, prima il pari a firma di Borrello e poi il nuovo sorpasso di Contreras. A dieci dal termine Marin fissa il definitivo tris che fa sognare i quarti di finale alla squadra di Cormaci.
La competizione | Coppa Italia Dilettanti, oggi pomeriggio in campo per l’andata degli ottavi di finale: il programma
Abituarsi alla categoria
Proprio il tecnico melitese è intervenuto i nostri microfoni, parlando innanzitutto della gara e poi dell'avvio di stagione: «Probabilmente abbiamo bisogno di trovare la consapevolezza di giocare nella nostra categoria, perché concentrarsi su una squadra di categoria superiore è più semplice». Un inizio di stagione alquanto complicato e inatteso e che vede la squadra ultima, da sola, a quota zero punti, zero gol fatti e sette subiti: «La prima giornata contro il Bianco è stata disastrosa e non ci sono alibi mentre a Gallico, invece, abbiamo fatto mezz'ora dove si è prodotto gioco ma senza concretizzare. Il 3-0 infatti può sembrare pesante, ma chi ha visto la partita può dire tutt'altro». Una squadra quasi tutta nuova e che si sta collaudando, e questo potrebbe anche essere una spiegazione: «Rispetto alla scorsa stagione - continua il tecnico - abbiamo un solo undicesimo della formazione precedente e con una rosa che vede molti giovani e molti ragazzi che non conoscono la categoria e non hanno mai giocato in questo campionato. Già la vittoria per 7-0 contro la Pro Pellaro, in Coppa Italia Dilettanti, mi aveva insospettito perché era impossibile trovare subito la quadratura del cerchio. Da lì si è creato entusiasmo, che è proseguito con la partita contro il Bocale e culminato poi con la debacle contro il Bianco. L'aspetto mentale, in queste categorie, fa la differenza».
Contro l'Africo l'imperativo è vincere
Più che assemblare una rosa nuova, dunque, la cosa complicata è creare e cercare gioco: «Credo che sia più difficile proporre gioco che pensare a difendersi, e questo modo giocare richiede tempo, questo è il problema». Sabato l'anticipo casalingo contro l'Africo con il solo imperativo di trovare la prima vittoria stagionale e, soprattutto, il gol: «Siamo l'unica squadra a zero punti ma abbiamo dimostrato in Coppa quanto valiamo. L'Africo è una delle squadre costruite nel modo migliore a mio avviso, anche perché ha il direttore Criaco che è un vincente avendo vinto molti campionati sia da calciatore che da direttore. Sarà un partita difficile per noi ma speriamo sia difficile anche per l'Africo, perché abbiamo bisogno di ossigeno».