«Abbiamo fatto una settimana abbastanza positiva. Affrontiamo una squadra che a seguito delle cinque sconfitte consecutive avrà il dente avvelenato». Esordisce così mister Vincenzo Vivarini nella conferenza stampa della vigilia di Cittadella-Catanzaro, in programma domani 24 febbraio alle 14, valida per il 26esimo turno del campionato di Serie B. La gara in terra veneta vede d scontrarsi le due squadre che occupano, rispettivamente, la sesta (Catanzaro) e la settima (Cittadella) posizione in classifica, ma, come detto anche dall’allenatore giallorosso, i granata vengono da cinque partite perse.

«Loro traggono forza della rabbia – continua Vivarini -, dell’aggressività, dell’applicazione e, in questa occasione più che in altre, ci troveremo di fronte un Cittadella su di giri che avrà come unico obiettivo la vittoria. Noi dobbiamo farci trovare pronti e avere la capacità di tenerli buoni. È la classica squadra di Serie B, con un progetto tattico che porta avanti da decenni. All’andata facemmo una buona partita (1 a 1 al Ceravolo), nella quale meritavamo sicuramente la vittoria. Sara una partita complicatissima, ma noi siamo maturati, stiamo crescendo e abbiamo acquisito sicurezza e personalità».

Tanti, troppi gol subiti da calcio piazzato. Vivarini spiega: «È una lacuna che abbiamo. Tantissimi i risultati compromessi anche a seguito di buone prestazioni. Manchiamo di attenzione, su questo ci si lavora settimanalmente».

Il leitmotiv di Vivarini è sempre lo stesso: «Dobbiamo affrontare ogni partita fino alla morte. Ogni gara fa sì che si avverino dei sogni. L’obiettivo è quello di cercare sempre l’impossibile, di fare prestazioni sempre sopra la media».

Poi l’allenatore del Catanzaro conclude sulla forma fisica e psicologica dei suoi: «durante il girone di ritorno stiamo cercando di usufruire un po’ di tutti gli uomini a disposizione. Stiamo ruotando tutti perché è giusto così. Non sono importanti solo gli 11 che partono titolari, tante volte dalla panchina abbiamo trovato soluzioni importanti. È chiaro che chi è nella giusta condizione e chi meno deve essere “usato” nel giusto modo».