L'Assemblea elettiva della Lega B, convocata per eleggere il nuovo presidente, ha preso una piega tumultuosa sin dall'inizio, segnando una giornata di intense discussioni e controversie tra i club partecipanti. Programmata per le 12 a Milano, l'assemblea ha visto un inizio ritardato e un'apertura travagliata.

Un gruppo significativo di società si è riunito anticipatamente, all'esterno della sede dell'assemblea, per coordinare una strategia contro le modalità di voto stabilite dal presidente uscente, Mauro Balata. Nove club hanno espresso la loro volontà di ritardare le elezioni, contestando il calendario e le procedure di voto proposte. Allo stesso tempo, altre società sono entrate direttamente nella sala dell'Assemblea (tra queste Catanzaro e Cosenza) mentre una (il Pisa) ha scelto di non presentarsi e altre ancora hanno mostrato indecisione tra votare e presentare schede bianche.

Tra i candidati al vertice della Lega B, oltre al presidente in carica Balata, figuravano Beppe Dossena e Vittorio Veltroni. Tuttavia, prima dell'inizio ufficiale delle votazioni, Dossena ha ritirato la sua candidatura a favore di Veltroni, complicando ulteriormente il panorama politico dell'assemblea.

Nonostante le pressioni per rinviare le elezioni da parte di una parte dei club, l'assemblea ha proceduto con la votazione come programmato. Nei primi due turni, per l'elezione era necessario ottenere i due terzi dei voti (14 preferenze), mentre dal terzo turno in poi sarebbe bastata la maggioranza semplice (11 voti).

I risultati dei primi turni hanno evidenziato una profonda divisione tra i club: Balata ha ottenuto inizialmente 10 voti, con 8 schede bianche e una assente. Le votazioni successive hanno visto oscillazioni e cambi di strategia, con Balata che si è avvicinato alla rielezione in più occasioni, ma senza raggiungere mai il numero necessario di voti.

Il Cesena ha aggiunto un ulteriore intoppo, con i suoi rappresentanti collegati da remoto dagli Stati Uniti, ritardando ulteriormente le procedure di voto. Dopo una lunga serie di votazioni e intense discussioni, culminate in un'assemblea sospesa e ripresa più volte, la riunione è stata infine interrotta dopo quasi sei ore di impasse.

Nella quinta votazione il presidente uscente Mauro Balata è sceso a 8 voti (il quorum era a 11), con 10 schede bianche, un chiaro segno della volontà dei club di rimandare il tutto e con alcuni presidenti che ne hanno anche chiesto le dimissioni.

Adesso Balata potrebbe convocare una nuova assemblea elettiva all'inizio di ottobre (il 9), con l'arduo compito di ricompattare una Lega B profondamente divisa e attualmente gestibile. La situazione lascia la Lega B in uno stato di incertezza e indecisione, con le tensioni interne che minano la sua capacità di operare efficacemente nell'interesse del calcio italiano di Serie B, che ad oggi appare spaccato.

Dossena: «Più facile allenare Gheddafi che sedere in assemblea Lega B oggi»

«È stato più facile allenare Gheddafi che rimanere seduto qualche ora a questo tavolo». Lo ha detto Beppe Dossena all’uscita della sede della Lega calcio dopo l’assemblea odierna della Lega B che non è riuscito ad eleggere un presidente. L’ex campione del mondo 1982 era uno dei tre candidati, poi ritiratosi per appoggiare il manager Vittorio Veltroni. «È giusto che ci sia lui che parla il linguaggio degli imprenditori. Finché ci sarà spazio per generare coscienza io non mi piego alla logica del declino. Il nostro calcio ha bisogno di rinnovamento e finché c’è qualcuno che mi ascolta io continuerò a farlo. Il programma è molto bello ed è giusto che sia lui a parlare con i presidenti. Veltroni ha tutte le carte in regola per portare a casa il risultato», ha aggiunto.