Dopo la conclusione delle indagini da parte della Procura federale la società rossoblù ha patteggiato subendo soltanto una sanzione pecuniaria
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L’accusa è quella di aver violato i protocolli sanitari. Le indagini sono state fatte dalla Procura federale, che aveva ravvisato una serie di violazioni nel comportamento del presidente Caffo, in quanto legale rappresentante della Vibonese, del responsabile sanitario Francesco Bilotta e del medico sociale Francesco Sottilotta. Il rischio era quello di subire anche una penalizzazione in classifica, ma sotto questo aspetto il pericolo è stato scampato. Solo una multa. Quali le colpe? Diverse. Ne riportiamo alcune. In particolare alla Vibonese è stato contestato di “non aver sottoposto la squadra al test del tampone all’avvio degli allenamenti lo scorso 22 agosto” e anche di “non aver sottoposto il Gruppo Squadra al test sierologico all’accertata positività di 6 calciatori in data 28/10/20, di un calciatore in data 01/11/20, del Presidente, del Team Manager, di un Tecnico e 3 tesserati del 03/11/20, di un calciatore in data 09/11/20; per non aver sottoposto il Gruppo Squadra “in bolla” al test sierologico alla scadenza dei 10 giorni previsti da protocollo in data 23/11/20”.
Ma non finisce qua. Alla Vibonese e quindi al suo presidente e ai sanitari è stato contestato anche di “non aver effettuato le operazioni necessarie volte ad assicurare nelle docce, collocate all’interno degli spogliatoi, la prescritta aerazione e ventilazione forzata”. Ed ancora: «Per aver consentito o, comunque, per non aver effettuato le operazioni necessarie volte a garantire la presenza di un percorso dedicato al trasporto dei materiali sporchi e puliti, consentendo o, comunque, non impedendo al personale addetto di trasportare la cesta che li conteneva all’interno degli spogliatoi ed in presenza dei calciatori, con ciò mettendo a rischio la salute dei soggetti appartenenti alla società e di coloro i quali abbiano avuto contatti con i medesimi esponendoli a contagio da covid-19».
Diverse violazioni, insomma, per la Vibonese che in tal senso avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione, anche alla luce di quel che è accaduto in casa rossoblù, con un gran numero di positivi nel gruppo squadra. Il club ha quindi patteggiato e la Procura federale ha dato il proprio assenso, per cui solo un’ammenda da 1575 euro per la Vibonese, da 1190 per il presidente Pippo Caffo, da 595 euro per i medici Bilotta e Sottilotta.