L’allenatore rossoblù si aspetta una gara verticale e sottolinea come Dalle Mura stia dando garanzie nel reparto arretrato. Sugli spalti pochi fan dei Lupi a causa delle restrizioni
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
Massimiliano Alvini è l’hombre del partido alle pendici della Sila. Lo dimostrano gli applausi che ogni week-end gli riservano i fan dei Lupi. A Brescia, però, domani pomeriggio i sostenitori calabresi saranno pochi a causa delle restrizioni imposte dall’Osservatorio sulle Manifestazioni sportive. Colpa dello spareggio salvezza del 2022, rovinato da violenti scontri tra ultrà di casa e polizia. «Dispiace non avere i nostri supporter sugli spalti - ha detto -. Posso dire loro che affronteremo la partita per cercare di vincere al cospetto di una compagine che ha altri obiettivi».
«Le Rondinelle sono una squadra che mi intriga, guidata da un tecnico con grande esperienza - ha quindi aggiunto -. Provengono da un successo importantissimo a Genova con la Samp e mi aspetto 90’ molto verticali. A me piace lavorare a Cosenza, sono concentrato sul campo e mi fanno piacere gli elogi. Quando ho accettato la piazza, mi interessava il percorso e mi sto godendo questo viaggio».
Il tecnico ha tutti a disposizione
Alvini ha svuotato l’infermeria. «Partiamo tutti, ma vanno fatte delle valutazioni su Strizzolo ed altri elementi che non sono al meglio – ha precisato -. Kourfalidis è pronto per giocare, mentre Jose Mauri dopo tre settimane fuori è a disposizione». Se da un lato la retroguardia sta rispondendo alla grande, la prima linea sembra avere le polveri bagnate.
«I numeri offensivi parlano chiaro - ha precisato -. Sono certo, tuttavia, che i miei calciatori troveranno la via del gol. Alternative? Stiamo lavorando a qualche soluzione nuova, ma non sono preoccupato. In difesa ho intenzione di dare continuità. In questo momento Dalle Mura sta dando certezze, Camporese non è ancora pronto per partire dall’inizio. Là dietro sto ricevendo da tutti le risposte che mi aspettavo. Martino, per fare un nome, per me è importante nel ruolo che gli abbiamo ritagliato».