«La mia storia nel Locri, con il Locri e per il Locri è chiara nel suo profondo vissuto. Forse proprio nelle difficoltà di questa annata, purtroppo incorniciata da pochi sorrisi, si può leggere l’attaccamento personale per questa maglia, per i colori amaranto della mia città». A fare un commento quasi finale, certamente dall’effetto commiato, è il presidente dell’Ac Locri Giuseppe Mollica, che fa il punto della stagione amaranto a poche ore dal play out in casa del San Luca, in programma domenica 12 maggio al Corrado Alvaro. 

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«Faccio riferimento a quest’ultima esperienza perché è facile, godevole e affascinante guidare una bella macchina da gol che riceve glorie nazionali in due annate speciali. Però normalmente chi vince esce di scena al momento del picco herziale perché, se non si tratta di un video game o di qualcos’altro di virtuale, la posta in gioco è talmente alta da preferire un ricordo positivo, uno di quelli da lasciare a chi ti sostiene». L’avvocato locrese invece è rimasto, soprattutto quando nessun progetto ha concretamente rilevato la società, né persona fisica né persona giuridica, e il cavallo alato tornava dalla casa comunale direttamente nelle mani del suo presidente. Vendita, trasferimento del titolo, allargamento della società o investitori esterni: nulla di tutto questo.

Quando, la scorsa estate, l’Ac Locri stava per scomparire il duo Mollica-Tropea ha operato un salvataggio con relativa partenza tardiva della fase di preparazione al campionato. «Il campionato che si sta per concludere non è l’unico ad avermi visto agire in solitudine dal punto di vista economico – continua Mollica. Mi spiego meglio: la spesa per affrontare un campionato di serie D non può essere coperta da poche forze contributive».

Un pensiero e un ringraziamento lo rivolge all’imprenditore locrese Cesare Polifroni, presente in società nella seconda parte della stagione. L’augurio di Mollica è che il «prosieguo dell’avventura di Polifroni sia florido e pieno di entusiasmo sia per la squadra che per la città»