L'attore toscano dedica il premio alla moglie: «Conosco solo un modo per misurare il tempo, con o senza di te». Oggi tocca a Sorrentino che torna alle origini. Attesa per “Freaks out” di Mainetti girato in Sila
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Venezia si mostra in tutta la sua scintillante ostinazione per la sua 78esima stagione che si è aperta con il primo Leone, quello d’oro alla carriera, a Roberto Benigni che ieri è stato Roberto Benigni: grillo di gioia straripante, traboccante amore dantesco, riconoscenza e uno spruzzo di patria con i ringraziamenti al presidente Mattarella («rimanga con noi ancora un po’, almeno fino alla prossima Mostra del Cinema, rimanga con noi magari fino ai Mondiali di Calcio in Qatar, perché porta fortuna, porta bene. Deve rimanere, deve rimanere presidente qualche anno in più».
A consegnargli il Leone la regista Jane Campion, ma un’altra donna era lì in platea ad applaudirlo, sua moglie Nicoletta Braschi a cui l’attore ha dedicato il pensiero più bello: «Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni, io conosco solo un modo per misurare il tempo, con o senza di te. Ce lo dividiamo questo Leone, io mi prendo la coda e a te lascio le ali. Se qualcosa di buono ho fatto è grazie alla tua luce».
Il giorno di Sorrentino a Venezia
Oggi la gara entra nel vivo perché debutta il primo dei cinque film italiani in corsa per la selezione ufficiale. Paolo Sorrentino è arrivato ieri al Lido portando in dono il suo “È stata la mano di Dio”, un racconto che pesca nelle origini del regista napoletano che con “L’uomo in più” di un ventennio fa, aveva firmato forse il suo film più bello. Nell’opera in concorso sulla laguna, Sorrentino torna a Napoli per raccontare una storia famigliare, di sport, di ricerca, di una giovinezza in cui ogni cosa sembra incerta e lontanissima. «È la mia storia ma anche la vostra» ha detto il regista presentando il film. L’opera arriverà nelle sale d’Italia il 24 novembre per poi approdare in streaming su Netflix il 15 settembre. Nel cast Filippo Scotti, Toni Servillo, Massimiliano Gallo, Teresa Saponangelo, Luisa Ranieri.
La Calabria segretissima che brilla come un diamante
Il 4 settembre toccherà alla Calabria segreta di Michelangelo Frammartino per un film attesissimo: “Il Buco” su cui si sono spese già parole importanti: «Un film che ha la purezza del diamante» ha dichiarato il direttore della Mostra Alberto Barbera. La storia racconta di un’immersione in una delle grotte più profonde del mondo: l’Abisso del Bifurto, nel Parco del Pollino, chiamata anche la Fossa del lupo, scoperta da un gruppo di speleologi avventurieri nell’Italia degli anni Sessanta.
Martone e Scarpetta a Venezia
Il 7 settembre toccherà a Mario Martone con il biopic “Qui rido io” ispirato alla vita del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta i cui panni indossa Servillo, a Venezia come interprete di ben due film in concorso. Al centro dell’intreccio la lite con Gabriele D’Annunzio per una versione parodiata del poeta nella messa in scena de “Il figlio di Iorio”. Così il regista: «Per tutta la vita il grande Eduardo De Filippo non volle mai parlare di Scarpetta come padre, ma solo come autore teatrale. Quando suo fratello Peppino lo ritrasse spietatamente in un libro autobiografico, Eduardo gli levò il saluto per sempre. Venne intervistato poco tempo prima di morire da un amico scrittore: “Ormai siamo vecchi, è il momento di poterne parlare. Scarpetta era un padre severo o un padre cattivo?”. La risposta fu ancora sempre e solo questa: “Era un grande attore”. Qui rido io è l’immaginario romanzo di Eduardo Scarpetta e della sua tribù». Il film arriverà in sala a stretto giro, il 9 settembre.
I mostri di Mainetti a Venezia
L’8 settembre, dopo una serie di infiniti rinvii, l’ultimo a causa del Covid, finalmente Gabriele Mainetti presenterà il suo “Freaks out” girato in parte in Calabria, tra i monti della Sila. L’opera ha richiesto una fase di post-produzione molto lunga per la cura maniacale che il regista ha voluto dedicare ai numerosi effetti speciali che costellano il film. Ispirato nelle atmosfere, come dichiarato dal regista durante la conferenza di fine riprese a Camigliatello ormai tre anni fa, al capolavoro “Freaks” il film cult di Tod Browning del 1932, “Freaks out” è ambientato nella Roma del 1943 occupata dai nazisti. Il 28 ottobre, l’opera che vede nel cast Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Max Mazzotta, arriverà in tutte le sale italiane.
Mistero D’Innocenzo a Venezia
Ultimo film italiano in gara è quello dei fratelli d’Innocenzo che il 9 settembre battezzeranno in sala il loro “America Latina” con protagonista Elio Germano, intorno al quale produzione e registi hanno tenuto a mantenere un velo di mistero concedendo solo una dichiarazione: «È una love story. E un thriller, come sono tutte le love story…». Il film arriverà a novembre in tutte le sale.
Fuori concorso a Venezia
C’è un altro pezzo familiare in Laguna che brilla nei titoli di “American Nights” il film di debutto di Alessio Jim Della Valle con Jonathan Rhys Meyers, Emile Hirsch, Paz Vega e la pop star Anastacia, girato in Calabria che verrà presentato il 9 settembre con una proiezione speciale sul Campari Boat.