In programma dal 5 al 7 settembre al Cinema San Nicola, la rassegna ha come obiettivo la valorizzazione di cortometraggi originali e insoliti
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Cosa fare del cinema, cosa raccontare, con quali mezzi e in che modo? Laterale Film Festival, pronto a tagliare il traguardo della sua sesta edizione, offre molte possibili risposte, confermandosi come uno degli appuntamenti più interessanti nel panorama cinematografico italiano.
La Settima arte nella città dei bruzi
In programma 5, 6 e 7 settembre, a partire dalle 20:30 e ad ingresso gratuito, nelle storiche sale del Cinema San Nicola di Cosenza, il festival internazionale non competitivo e a ingresso gratuito, promosso dall’Associazione Culturale Laterale, continua nel suo percorso di valorizzazione di cortometraggi originali e insoliti, che spesso, ingiustamente, non trovano l’attenzione e la circolazione che meriterebbero. Gli organizzatori operano nella ormai consolidata convinzione che la qualità non sia misurabile, che l’attenzione e la cura riservata a ciascun film siano i particolari punti di forza della proposta culturale laterale.
Uno sguardo dal presente al futuro
“Futuro Remoto” è il concept che guida la sesta edizione del festival, una traccia che propone un ripensamento dell’essere umano, come se nella configurazione che conosciamo (sociale, biologica, architettonica) non possa essere più raccontato con i parametri usuali. Allora ci si affida alle sfasature sensoriali, alle analogie, alle allegorie. «Non si tratta di un post umano come androide, bensì come tentativo di ritrovare l’umanità in un presente rotto» sottolineano i curatori «Per correre verso il futuro, bisogna pensare e creare immagini e suoni nuovi, abbracciando un futuro remoto”.
Quindici opere brevi
Immagini e suoni che trovano spazio nei 15 film brevi presentati nella selezione ufficiale del festival, lavori in cui la sperimentazione di linguaggi inconsueti non è puro esercizio di stile, ma un modo attraverso il quale interrogare la contemporaneità. Nel cinema cosiddetto sperimentale i mezzi tecnici diventano espressivi e, grazie alla forma breve, gli artisti infrangono “l’obbligo” del racconto per mettere in risalto, invece, le qualità poetiche dei processi creativi.
Ad impreziosire il cartellone della sesta edizione della rassegna anche le opere di tre registi di fama internazionale: “Quando i corpi si toccano” di Paolo Gioli (2012), “Night Colonies” di Apichatpong Weerasethakul (2021), “The Night” di Tsai Ming-liang (2021). Quest’ultimo è un film su una Hong Kong notturna in un momento di quiete dalle proteste del 2019-20, con dei piani fissi ma internamente dinamici. “Night colonies”, invece, è un lavoro in cui le “colonie” sono quelle di insetti e piccoli rettili, che tuttavia diventano metafora per una condizione più universale. Infine, “Quando i corpi si toccano” di Paolo Gioli, autore scomparso agli inizi del 2022, è una riflessione sulla materia e sul supporto filmico.
Riproponendo tale cortometraggio del 2012, Laterale Film Festival rende omaggio al celebre fotografo, cineasta e pittore veneto. Un cinema tendenzialmente fuori dai circuiti consueti, eppure visibile in sala: la scommessa del Laterale Film Festival ha conquistato nel corso degli anni la fiducia di cineasti esordienti e affermati e la curiosità del pubblico. Un approccio che si riflette anche nell’artwork di questa edizione, per il secondo anno consecutivo a cura dell’artista bresciano Carlo Duina, un’opera che si caratterizza certamente per dinamismo e azione, «un assalto al futuro che tarda ad arrivare» come sottolineato dallo stesso artista. «In un periodo grigio in cui il tempo si è fermato, i fiori seccano per l’aridità e i sognatori soffrono d’insonnia, la risposta è nell’azione, nella velocità, nel movimento. È nell’energia la via per tornare a costruire».
Le opere di Duina diventano una mostra
Le opere originali di Carlo Duina saranno anche protagoniste della mostra pensata e realizzata per accogliere il pubblico in sala e amplificare a posteriori le suggestioni sollecitate dallo schermo cinematografico. L’installazione sonora che accompagnerà la fruizione della mostra è a cura del Laboratorio elettroacustico del MIAI (Museo interattivo di Archeologia Informatica) di Cosenza. Il cinema laterale, dunque, è da intendere come frontiera ancora sconosciuta da esplorare con gli occhi grandi dei primi visitatori, con l’euforia che accompagna ogni prima volta. Rinnovare questo entusiasmo significa ricercare senso e valore all’interno di operazioni estetiche che sorgono contro ogni considerazione utilitaristica, in barba alle leggi di mercato. Per gli organizzatori, “cinema” è quella particolare proprietà che possiamo ritrovare in alcuni oggetti, nei film e forse qua e là anche altrove. È il nome di un rapporto, di un sentimento, di una relazione.