Valorizzare i beni culturali della città di Vibo Valentia e del suo territorio per promuovere una nuova immagine, è stato questo l'obiettivo di “Vibo in danza – il gesto attraverso i rumori e i suoni nello spazio e nel tempo”, l'evento organizzato dall'associazione Veipocam presieduta da Enrica Candela. La manifestazione, che si è articolata in due giornate con più momenti artistici e culturali, alla sua nona riedizione, si è aperta con un percorso storico artistico al parco delle Rimembranze, tra i resti del tempio dorico, attraverso suoni, figure e quadri danzanti. L'iniziativa si basa su una visione congiunta dell'offerta ricettiva, culturale, delle manifestazioni e degli spettacoli, capace di definire una nuova strategie promozionale organizzativa e commerciale.

Non solo danza

Presenti 18 tra coreografi e danzatori di chiara fama, espressione di compagnie di danza tra le più importanti a livello nazionale, ma anche giornalisti e critici d'arte, professori universitari. Il programma è stato dunque un ricco contenitore di momenti e proposte con un muoversi sinergico di meccanismi organizzativi e produttivi valorizzando i beni culturali, storici, archeologici e artistici per integrare e sollecitare la promozione dell'aspetto economico, turistico e di accoglienza del territorio Vibonese.

Valorizzare il territorio

«L'idea è sempre stata quella di valorizzare l territorio e la città – spiega Enrica Candela, direttore artistico dell'evento -, attraverso l'arte e il senso del bello, attraverso lo spettacolo e la cultura. Vogliamo unire e creare una rete tra le arti e la conoscenza, riscoprire l'identità e la memoria per guardare al futuro. Naturalmente parlando di Vibo Valentia c'è una connessione tra ieri e domani, cioè quello che stato e quello che sarà e quindi abbiamo inserito non solo la rappresentazione di spettacoli ma anche incontri, dibattiti, narrazioni».

Il gran finale

“Episodi” è lo spettacolo portato in scena dalla compagnia World Dance Alliance New Creative Experience a conclusione della kermesse. Sul palco allestito in piazza Municipio spazio dunque alle stagioni della vita interpretate attraverso la danza dal coreografo statunitense di origini italiane Joseph Fontano che ha chiuso in bellezza e tra gli applausi del pubblico la rassegna: «Questa coreografia vuole offrire una visione del tempo che cambia attraverso le persone – spiega il ballerino -. Quindi sulle musiche delle quattro stagioni, che non sono le stagioni per come le intendiamo solitamente, raccontiamo come le persone cambiano nella loro vita attraverso i tempi diversi che attraversano. Tutto questo visto principalmente dal punto di vista delle donne che sono anche delle grandi guerriere e che hanno un grande valore perchè sono coloro che ci danno la vita».