Il 24enne è originario di Cancello, un piccolo paese del Lametino. Fa parte del team di Nick Cerioni che nel corso della Kermesse sta curando i look di Tananai e delle sorelle milanesi: «Voglio arrivare in alto! Lasciare un’impronta nel mondo della moda»
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Avere un look riconoscibile e che lanci dei messaggi, in un periodo storico dove i social la fanno da padrone e la stampa di settore non si lascia sfuggire nessun minimo dettaglio, è diventato sempre più importante per le star. Soprattutto quando sei tra i concorrenti della kermesse musicale più importante d’Italia: il Festival di Sanremo. Gli artisti si affidano ai cosiddetti Fashion Stylist, dei team di esperti dell’immagine specializzati in strategie di comunicazione per la moda e per il lusso che hanno il compito di proporre idee e soluzioni, che si concretizzano in veri e propri progetti. Tra coloro che in questi giorni stanno curando questi progetti per i cantanti del Festival c’è il 24enne calabrese Simone Morelli, che, ai nostri microfoni, ci ha raccontato la sua prima avventura sanremese.
Simone è originario di Cancello, un piccolo paese del Lametino. Fa parte della categoria “talenti in fuga”, in quanto dopo essersi diplomato ha voluto seguire la sua passione per la moda, e grazie ai sacrifici suoi e dei genitori è riuscito a farsi valere. «Vengo da una famiglia non certo benestante, umile – ci dice Simone -. Dopo essermi diplomato, mi son trasferito a 18 anni a Milano. Mi sono iscritto alla Naba, che è un’accademia di belle arti dove ho studiato, appunto, styling e comunicazione. Dal primo giorno ho subito provato a inserirmi nel mondo della moda e dello spettacolo».
«La mia passione nasce da bambino – continua -. Creavo vestiti per le bambole di mia sorella, mi piaceva andare a fare shopping con mia madre e sceglierle i vestiti. Innamorato di tutto ciò che riguarda il mondo della moda sin da piccolo».
«Ma da quando mi sono trasferito a Milano ho capito che la mia strada era quella dello styling. Mi sento più forte come comunicatore. Gavetta ne ho fatta tanta, facevo l’assistente a chiunque. Ormai sono quasi 3 anni che lavoro costantemente. Ho fatto un anno con Moncler, poi ho lavorato altri 6-7 mesi con un altro e-commerce, ma ora collaboro da un po’ di tempo con Nick Cerioni (celebre stylist che negli anni ha vestito i progetti musicali di artisti come Laura Pausini e Jovanotti, contribuendo al successo di Måneskin, Achille Lauro e Rkomi ndr.)».
Il team di Cerioni, nel corso del Festival, sta vestendo Tananai e Paola & Chiara. «Siamo in quattro e ci siamo divisi. Io lavoro principalmente sul progetto di Paola & Chiara», ci spiega Simone.
«Durante la settimana sanremese non abbiamo un minuto libero – continua lo stylist calabrese -. Sembra una cavolata, ma gli artisti, anche semplicemente quando vanno a pranzo, devono essere vestiti bene e rappresentare la loro immagine. Devi pensare veramente a qualsiasi cosa. Magari non l’intimo eh! (si concede una risata). Ma in alcuni casi capitano anche quelle robe là».
«Questa è la mia prima esperienza grandissima. Penso sia un’importante passo, un’importante tappa per il mio percorso e per la mia carriera. Collaboro con Paola e Chiara che da sempre ascolto e seguo», afferma con emozione Simone.
Le sorelle milanesi sono con certezza l’icona pop-dance dell’intera kermesse, la loro partecipazione al Festival è stata al centro della cronaca sanremese anche nelle settimane che hanno preceduto la competizione musicale. E alla nostra domanda “Con loro vi siete potuti un po’ sbizzarrire”? Simone ha risposto: «Abbiamo voluto che il loro ritorno lasciasse il segno».
«Ieri sera – la quarta puntata, quella delle cover – abbiamo voluto impostarlo come un ritorno agli anni 2000. La canotta che indossavano era una citazione a Madonna, quando indossò la maglietta con scritto Britney Spears. E l’idea di imprimere le parole “Paola & Chiara per sempre” è stata principalmente una scelta di marketing in vista del loro tour, che si chiama proprio in questo modo».
«La nostra idea generale per questo Sanremo è stata quella di farle ritornare in chiave moderna, senza renderle troppo anni ‘90-‘2000, come se fosse un salto temporale – ha continuato Simone -. Sono rimaste sempre loro ma catapultate nella contemporaneità. Comunque ci sono diverse chiavi di lettura diverse, ad esempio la cintura che indossavano la prima serata, quando indossavano l’abito tutto di paillettes (Dolce & Gabbana), è un ricordo comunque all’iconico accessorio di Dolce & Gabbana, il brand storico che le ha fatte crescere. Insomma un ricordo degli anni del y2k però trasportato ad ora».
Infine non è mancato un passaggio sugli obbiettivi che Simone si propone di raggiungere nel prossimo futuro: «Voglio arrivare in alto! Essere uno stylist a 360 gradi che si occupa di celebrities, di moda vera e propria, di editorials, di magazines. Insomma lasciare un’impronta nel mondo della moda».