"Io Capitano" perde la sfida contro il super quotato "La Zona di interesse" di Jonathan Glazer. Stone e Murphy migliori attori. Ecco tutti i premi
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Nessuna sorpresa rispetto ai pronostici, la cerimonia degli Oscar non ha riservato grandi sorprese incoronando re per una notte Christopher Nolan con il suo "Oppenheimer" che si aggiudica sette statuette nelle categorie principali (miglior film, miglior regia, miglior attore).
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Per Nolan questa era l'ottava nomination: la prima volta come sceneggiatore di Memento, poi come sceneggiatore e produttore di Inception, poi come regista e produttore di Dunkirk, infine come sceneggiatore, produttore e regista di Oppenheimer. «Ci sono così tante persone che mi hanno portato qui - ha detto Nolan sul palco -. Universal studios, grazie per aver visto il potenziale di questo film. Grazie per il libro su cui è basato, l’incredibile cast di questo film, capeggiato dall’incredibile Cillian Murphy, e una troupe fenomenale, composta da persone alcune delle quali sono state premiate stasera. Grazie a tutte le persone che hanno creduto in me, a mio fratello, la mia famiglia, l’incredibile Emma Thomas, produttrice di tutti i nostri film… e anche di tutti i nostri bambini! E grazie all’Academy, mi limito a dire che il cinema ha circa un centinaio di anni, quindi immaginate come mi sento a essere qui, a cento anni dalla sua invenzione: è un grandissimo onore per me»
Italia a bocca asciutta
Per la categoria "Miglior film internazionale" l'Italia resta a bocca asciutta. "Io Capitano" di Matteo Garrone perde la sfida contro il super quotato "La Zona di interesse" di Jonathan Glazer che è ancora alto nella classifica del boxoffice italiano. Le polemiche suscitate dalle parole di Massimo Ceccherini (tra gli sceneggiatori dell'opera italiana) - «Io Capitano non vince, vincono gli ebrei» - hanno infiammato le ultime ore prima della cerimonia in cui la politica è entrata a gamba tesa. Il presentatore Jimmy Kimmel non ha mancato di tirare una frecciata a Trump che con lo showman non era stato tenero. Davanti alla platea di star Kimmel ha detto riferendosi direttamente al tycoon: «Grazie per aver seguito la serata, sono sorpreso che lei sia ancora in piedi, non è tardi in prigione?» tra le risate generali.
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Stone strappa l'abito e Downey Jr commuove tutti
Emma Stone, è riuscita, come era prevedibile, a stringere la statuetta come miglior attrice per "Povere creature!" di Lanthimos. «Ho strappato il vestito dalla gioia. Me lo hanno ricucito addosso appena sono scesa dal palco. Sono sicura di averlo strappato quando Ryan Gosling si esibiva “I’m just Ken”. Ero così entusiasta che ho perso il controllo» ha detto. Meritatissimo l'Oscar come miglior attore non protagonista a Robert Downey Jr che ha dedicato la statuetta a sua moglie Susan Downey, al suo fianco dal 2005: «Lei mi ha trovato, un animale randagio e ringhioso e mi ha amato fino a ridarmi la vita. Ecco perché sono qui. Grazie». L'attore ha poi scherzato sulla "terribile infanzia" e ha concluso con un discorso toccante sul suo lavoro, che gli ha salvato la vita.
Se "Anatomia di una caduta", che la Francia non ha voluto rappresentare nella categoria miglior film internazionale, si è presa la sua soddisfazione guadagnando l'Oscar come migliore sceneggiatura originale è andata altrettanto bene ad "American Fiction" vero outsider della serata, film girato in tre settimane che ha trionfato nella categoria miglior sceneggiatura non originale.
Tutte le statuette
- Miglior film: Oppenheimer (statuette ai produttori Emma Thomas, Charles Roven e Christopher Nolan);
- Miglior regia: Christopher Nolan per Oppenheimer
- Migliore attore: Cillian Murphy per Oppenheimer di Christopher Nolan
- Migliore attrice: Emma Stone per Povere Creature! di Yorgos Lantimos
- Migliore attore non protagonista: Robert Downey jr per Oppenheimer
- Migliore attrice non protagonista: Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita
- Miglior film internazionale: La zona di interesse di Jonathan Glazer
- Miglior film d’animazione: Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki
- Miglior documentario: 20 giorni a Mariupol di Mstyslav Chernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath.
- Migliore fotografia: Hoyte van Hoytema per Oppenheimer – Migliori costumi: Holly Waddington per Povere Creature!
- Miglior montaggio: Jennifer Lame per Oppenheimer
- Miglior makeup e hairstyling: Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston per Povere Creature!
- Migliore colonna sonora: Ludwig Göransson per Oppenheimer
- Migliore canzone originale: What was I made for? da Barbie, music e lyric di Billie Eilish e Finneas O’Connell
- Migliore scenografia: James Price e Shona Heath; Set Decoration, Zsuzsa Mihalek per Povere Creature!
- Miglior sonoro: Tarn Willers e Johnnie Burn per La zona di interesse
- Migliore sceneggiatura non originale: American Fiction adattata per lo schermo da Cord Jefferson
- Migliore sceneggiatura originale: Anatomia di una caduta, scritta da Justine Triet e Arthur Harari
- Migliori effetti speciali: Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima per Godzilla Minus One
- Miglior corto d’animazione: War is over! di Dave Mullins e Brad Booker
- Miglior corto live action: The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson e Steven Rales
- Miglior corto documentario: The last repair shop di Ben Proudfoot e Kris Bowers.