I nativi d’America, i Lenape, chiamavano la riva dell’Hudson “Mahicantuk”, cioè “fiume che scorre in due direzioni”, folgorando in una parola la sua natura di estuario di marea, caratterizzato dal cambiamento. Non è un caso che questa parola, sulle prime, era stata scelta come nome di battesimo di un progetto musicale nato sotto l’impronta di una factory multiforme e transoceanica. Alla fine la compilation, frutto di un lavoro corale e multiforme di art-rock, è stata battezzata “No need to Fear”, perché negli Usa l’uso di termini appartenenti a un’altra cultura è cosa da misurare al milligrammo per non inciampare in rivendicazioni politically correct (too much).

Mentre nella Grande Mela fanno ancora fatica a diradarsi i fumi agri degli incendi che stanno divorando il Canada, restituendo una vista post-apocalittica della città che non dorme mai, la musica non si ferma.

Tra i torrioni, dal respiro medioevale, che proteggono il Castle Village a New York City, tra la West 181st e la 186th Street, la neonata etichetta Respirano Records, ha presentato in una serata esclusiva lo scorso 5 giugno, l’album “No need to fear”: progetti musicali alternative-rock, frutto di un lavoro durato più di due anni. Capofila il musicista, compositore e produttore di robuste radici bruzie, Luigi Porto, che nel 2021 ha fondato l’etichetta “Respirano” (il cui nome attinge dal suo album più di nicchia). «A noi si é unito il compositore Ray Lustig, insegnante di composizione alla Juilliard School of Music. Dopo poco sono nati così i nostri incontri che poi si sono trasformati in collaborazioni, ed è stato naturale per me coinvolgere in questo progetto artisti cosentini che stimo moltissimo».

Porto ha voluto dedicare alla memoria di Carletto “Blixa” Cuccomarino, che a Cosenza fondò il primo e unico store di musica rock-alternative, il disco appena presentato. «La compilation sarà disponibile a 5 dollari, come i sampler della sub-pop che compravo da lui in negozio».

L’opera di scouting di Porto ha permesso di raccogliere il meglio della musica sperimentale e avanguardista di Cosenza - città che negli anni, ha ospitato sui suoi palchi nomi come Lou Reed, John Cale, Blonde Redhead, Bob Dylan, Lawrence Ferlinghetti - e che ha raccolto le contaminazioni della scena internazionale trovando una propria voce.

Nel progetto troviamo la truppa cosentina formata da Paolo Gaudio (Terraforming), Luigi Porto (The Sun), Al The Coordinator (Jumping Red Spiders), Remo De Vico (Biscotti) che si miscelano al sound di Manicburg (Silken Pavillion), An_Outskirt (Hang#2), Gintsugi (Hex), Eyal Marcovici (Toodeloo), Marcyline (Rain), Misospoek (Corrientes 2500), Groove Temple (Serotonin), Dan Yurkovsky (Middle of the road). Il regista Gianluca Bozzo, volato a New York, sta girando un documentario su questa esperienza collettiva, unica nel suo genere, fluido musicale multiforme che di certo non finirà qui.

Porto ha alle spalle una produzione che varia dalla musica contemporanea all’art-rock, ha composto musica per film, musica da camera, lavori orchestrali presentati sulla Croisette, a Carnegie Hall, al Casino di Sanremo. Il primo lavoro dell’etichetta Respirano è stato “Tell Uric” che il compianto Angelo Badalamenti definì «astratto, ipnotico, assolutamente unico”. Con il musicista feticcio di David Lynch, il composer calabrese riuscì a lavorare in un film, "Between worlds" con Nicolas Cage. «Quando incontrai Angelo la prima volta - ricorda - mi guardò negli occhi e disse: "Calabrese? Capatosta!"»