Si è svolta a Lungro presso la Casa della musica V. Straticò, la prima edizione del “Festival della canzone d’autore dei bambini” in lingua arbëreshe. Un’idea che nasce grazie all’ associazione Officina della Musica diretta da Anna Stratigò, in collaborazione con Spiro Spano e il Comune di Lungro. Rappresenta una preziosa risorsa per la conservazione e la promozione della cultura e delle tradizioni di questa comunità. Attraverso la musica, i bambini non solo sviluppano abilità artistiche e sociali, ma coltivano anche un profondo legame con le loro radici culturali. Questi eventi, resi possibili grazie all'impegno collettivo delle famiglie, delle scuole e della comunità, sono un simbolo vivente della vitalità e della resilienza della cultura arbëreshe. Con il continuo sostegno e la partecipazione, le manifestazioni continueranno a svolgere un ruolo fondamentale nel tramandare la ricca eredità culturale alle future generazioni.

«Rappresenta un’occasione per invogliare i bambini attraverso il canto, ad amare questa lingua e ovviamente ai genitori di trasmetterla. I bambini sono il futuro dell’Arbëria», afferma Anna Stratigò.

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I bambini protagonisti dell’evento aventi un’età compresa tra i 5 e i 12 anni durante la serata hanno intonato canti i cui testi parlavano dell’amore per l’Arbëria e altre tematiche relative alla cultura arbëreshe. Ad accompagnarli una piccola orchestra di musicisti: Checco Pallone alla chitarra, Piero Gallina al violino, Gianfranco Esposito alla batteria e percussioni, Giovanni Brunetti al Pianoforte, Spiro Pano al basso e violoncello. A giudicare il contest che ha visto vincitore il piccolo Giovanni Manfredi di Vaccarizzo Albanese è stata una commissione di etnomusicologi ed esperti della lingua arbëreshe.

A rendere l’evento ancora più speciale è stata la presenza di Ea Zoga, vincitrice del concorso vocale “Piccolo genio” di Tirana. «Ho avuto sempre questo desiderio di cantare fuori dalla mia nazione ma soprattutto di conoscere queste comunità in cui riconosco lo stesso Dna, lo stesso mio sangue».