VIDEO | Il lavoro della regista Cristina Mantis con protagonista Ivan Franek nei panni di un moderno Odisseo che fa tappa in Calabria prima di tornare a Itaca
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Un naufrago senza memoria che ritrova se stesso in uno di quei pochi luoghi dove è ancora possibile farlo: la Calabria. S’intitola Kalavrìa l’ultima fatica cinematografica presentata a Locri diretta da Cristina Mantis con protagonista Ivan Franek, reduce dal successo di Mare Fuori, nei panni di Ulisse, il mito greco che fece tappa per l’ultima volta al sud Italia prima di tornare a Itaca. «È un viaggio intimo e nomade – racconta la regista - costellato dalle visioni del protagonista, che si materializzano nell'umanità variegata e speciale che incontrerà durante il suo cammino permettendogli di entrare in contatto con la storia e con il mito».
Il viaggio di Ulisse descritto dalla regista rappresenta una formidabile occasione per esplorare, attraverso un linguaggio che unisce elementi di finzione alle peculiarità proprie del documentario, una Calabria arcaica, mitologica, inedita, popolata da personaggi e luoghi poco conosciuti dal grande pubblico e di incommensurabile bellezza.
Tra i protagonisti del film anche l’attore Domenico Pantano, nel ruolo di Pitagora. «Per me è stato un ritorno al passato, a quando ho iniziato – spiega il direttore artistico del centro teatrale meridionale – passare dal teatro al cinema mi ha emozionato sebbene sia un linguaggio diverso».