Trae origine da un episodio reale il titolo della storia di migrazione raccontata da Carmine Abate nel suo ultimo libro, Le rughe del sorriso, edito da Mondadori. Lo scrittore di Carfizzi si imbatte a Roma in una giovane somala, aggredita verbalmente insieme ad un altro gruppo di extracomunitari. La ragazza, invece di reagire con veemenza e rabbia, sorride. Sul volto appaiono allora le rughe del sorriso, nelle quali lo scrittore vede le sofferenze patite dalla giovane nella sua ancora breve esistenza.

Nelle pieghe del libro la cronaca dei viaggi della speranza

Abate la immagina protagonista del suo romanzo, ne descrive le peripezie per raggiungere l’Italia, la permanenza in un centro di seconda accoglienza e la fuga alla ricerca del fratello, di cui da tempo non ha più notizie. La trama si mescola con il racconto del reale, delle guerre in Africa, degli orrori delle prigioni libiche, della traversata sulle carrette del mare, dell’umanità di chi lavora per l’integrazione.

Iniziativa nella sede di Confindustria

Le Rughe del Sorriso è stato presentato nella sala di Confindustria a Cosenza per iniziativa del Circolo della Stampa Maria Rosaria Sessa, rappresentato da Raffaele Zunino, e dell’Inner Wheel, presieduto nel capoluogo bruzio da Agata Mollica Piane. L'incontro, coordinato da Giovanni Guagliardi, ha registrato la partecipazione di Pino Sassano e di Maria Antonia Iulianelli. Il romanzo arriva nelle librerie, dopo tre anni di lavoro e di viaggi dell’autore nei luoghi dell’accoglienza, proprio in concomitanza con il caso Riace. Un libro rivelatore dei drammi che spingono a sfidare la morte per varcare il Mediterraneo. Non gite sul mare ma vere e proprie fughe dall’inferno.