Anteprima mondiale del documentario finanziato dalla Regione e dalla Calabria Film Commission per celebrare i cinquant'anni dal ritrovamento dei misteriosi guerrieri. I registi Mollo e Cataleta: «È la nostra lettera d’amore ai calabresi»
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Interviste, documenti inediti, testimonianze dirette che si mischiano al racconto del presente. È così che Alessandra Cataleta e il reggino Fabio Mollo hanno deciso di raccontare i Bronzi di Riace. Sono loro i registi di Semidei, il docufilm che questa sera sarà presentato in anteprima mondiale al Festival del cinema di Venezia, alla ventesima edizione delle Giornate degli autori nella sezione Notti Veneziane.
Scritto da Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto, Massimo Razzi e Fabio Mollo, il film ripercorre i cinquant’anni trascorsi dal ritrovamento dei due misteriosi guerrieri nelle acque di Riace, dopo duemila anni passati nelle profondità dello Ionio.
«Semidei non è solo un film sui Bronzi di Riace - dichiarano Fabio Mollo e Alessandra Cataleta - è una lettera d’amore agli uomini e alle donne calabresi. Non vediamo l’ora di condividerlo con il pubblico».
Il documentario è stato cofinanziato dal Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità della Regione Calabria e dalla Fondazione Calabria Film Commission, ed è parte di Bronzi50, le attività che la Regione ha promosso per il cinquantenario del ritrovamento.
«Dire che siamo orgogliosi è riduttivo - scrivono la vicepresidente della Regione Giusi Princi e il commissario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande - I Bronzi portano la Calabria al Festival di Venezia e con essa un messaggio nuovo e positivo della nostra terra, di chi siamo, dove affondano le nostre radici e quale sia il nostro potenziale intrinseco. Dopo l’anteprima di stasera a Venezia, abbiamo già stabilito che la prima sarà proiettata a Reggio Calabria, come è giusto che sia essendo dimora dei Bronzi».
«Venezia rappresenta una grandissima occasione di visibilità, in chiave culturale e turistica - continuano i due promotori - L’augurio è che questo possa portare oltre i nostri confini un’immagine di Calabria nuova, migliore, e che colpisca così tanto gli utenti da poterli convincere a visitare i Bronzi, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e tutti gli altri siti culturali che il nostro territorio regionale offre».