Un’esperienza unica e che, probabilmente, resterà indimenticabile per migliaia di giovanissimi tra i quali, certamente, si celano tanti potenziali musicisti. Gli alunni della scuola “Vespucci” di Vibo Marina sono stati tra i partecipanti, a Reggio Calabria, alla rappresentazione delle Nozze di Figaro di Mozart. Un appuntamento al teatro Cilea che ha fatto spalancare gli occhi, e soprattutto le orecchie, agli studenti impegnati da tempo in appositi percorsi musicali (con risultati enormi e riconoscimenti ottenuti in mezza Italia) destinati a completare la propria formazione perché la cultura e la conoscenza non sono semplicemente o soltanto didattica.

L’opera messa in scena al “Cilea” è stata descritta ed eseguita in modo magistrale dall’orchestra diretta dal maestro Alessandro Tirotta, al quale sono stati riservati scroscianti ed entusiastici applausi.

«La partecipazione a questa rappresentazione - ha commentato a caldo il professore Andrea Mamone, direttore appunto dell’Orchestra didattica del “Vespucci” - non deve essere un evento isolato, ma deve costituire un’attività continuativa, poiché la cultura non è qualcosa di frammentario. Auspicando e invitando gli attori in campo a far vivere la musica nei ragazzi, crediamo che solo il connubio tra musica e giovani possa contribuire a salvare il mondo. Ciò che emerge dall’esperienza degli alunni del “Vespucci” è la necessità di promuovere sempre di più una formazione integrale, che non si limiti alla mera acquisizione di nozioni, ma che vada oltre, aprendo le menti e i cuori dei giovani a mondi nuovi e sorprendenti».

Infine, questo evento dimostra ancora una volta che la scuola «è un luogo fondamentale per la diffusione e la salvaguardia della cultura, e che quando istituzioni, associazioni e docenti collaborano possono ottenere risultati straordinari e regalare momenti di vera bellezza e di crescita per i ragazzi». Per questo, non si può che sperare in un futuro in cui iniziative come questa siano sempre più frequenti e radicate nella didattica delle scuole, poiché come affermava il grande musicista Ludwig van Beethoven, “la musica è una rivelazione più alta di ogni saggezza e filosofia”».