Nella vita capita di fare degli incontri casuali che spesso fanno nascere delle belle realtà, come è successo del 2011 a Daniele Marzocchi e Michela Gatti, proprietari della struttura "Il Porticello" fra Santa Maria di Ricadi e la spiaggia di Coccorino. In quell’anno incontrarono Stefano Saletti e Barbara Eramo, che erano venuti in Calabria per uno spettacolo, l’Eneide con Giorgio Albertazzi, attore e regista teatrale italiano morto poi nel 2016. Ospiti de “Il Porticello”, in quell'occasione nacque l'idea di elaborare un laboratorio musicale per insegnare canzoni e musiche dei vari Paesi del Mediterraneo, come quella greca, turca, araba, spagnola, portoghese. Si è svolta così nel 2013 la prima edizione del Food & Sound, che quest’anno è giunta alla sua undicesima edizione.

Il laboratorio si è svolto lungo una settimana, con ogni giorno dedicato a un Paese del Mediterraneo. Stefano, musicista e compositore, e Barbara, cantante e cantautrice, hanno insegnato ai partecipanti sia la parte vocale che quella musicale, aggiungendo alcune volte anche delle ritmiche, usando vari strumenti a percussione e a corde, come violino, chitarra, bouzouki e anche l'oud arabo. Alla musica è stata abbinata anche la cena Food & Sound per far conoscere i vari cibi e assaggiare i piatti dei vari Paesi.

Ai partecipanti è stato insegnato pure un brano in lingua franca mediterranea, detta Sabir - una mescolanza di italiano, francese, spagnolo, arabo - parlata dai pirati, pescatori, commercianti: una lingua diffusa in tutti i porti del Mediterraneo.

Infine Ieri sera, nel suggestivo scenario del “Il Porticello”, Stefano e Barbara insieme a tutti i partecipanti hanno realizzato un grande concerto del Vespro, che tradizione vuole si tenga sempre l’ultimo giorno del Food & Sound, suonando e cantando tutti i brani che hanno imparato lungo la settimana, in varie lingue: greca, turca, spagnola, araba, portoghese e dei Balcani.

Daniele e Michela hanno un sogno: che questo laboratorio possa diventare un grande Festival del Mediterraneo. Una cosa è certa: "Il Porticello" oggi può essere definito un "porto culturale" dove i partecipanti in una settimana, anche rimanendo in un solo posto, possono viaggiare in svariati Paesi del Sud del Mediterraneo.