«Sarà come un colpo di cannone, anzi no, come un tappo di champagne!». Non ha dubbi su come andrà, Fredy Franzutti, coreografo e regista di “Gaîté Parisienne”, lo spettacolo che, ultimo atto della Festa della danza organizzata dal XXI Festival d’autunno, andrà in scena domani al Teatro Politeama. Il massimo cittadino si prepara infatti a trasformarsi con lustrini e merletti per trasportare gli spettatori nei primi anni del ‘900, quelli della Belle Époque, carichi di speranze per il nuovo secolo appena iniziato e con una voglia di leggerezza che ogni tanto non guasta, allora come oggi, in tutt’altra epoca.

Gaîté Parisienne è infatti il grande show sulla Belle Époque, con tutta la sua esplosione di arte, musica, teatro e letteratura che rivivranno sul palcoscenico del Politeama grazie a sontuose scenografie e costumi dettagliati, come anticipa lo stesso Franzutti. I ballerini delle parti principali inoltre sono gli spagnoli Nuria Salado Fustè e Orion Pico Plaja, noto anche per la sua partecipazione alla nota trasmissione “Amici”.

Come sarà questa Gaîté Parisienne?
«L’allestimento è fantastico: credo sia l’operazione italiana più imponente che sta girando in questo momento. Le scene (di Francesco Palma, ndr) sono eccezionali, tutte dipinte a mano, così come si usava un tempo. Dopo balletti con messe in scena più concettuali, ho voluto dare più valore alle scene e ai costumi, questo è un allestimento decorativo importante. Ci saranno sul palco ben 25 ballerini».

Come nasce lo spettacolo Gaîté Parisienne?
«Prima di tutto va detto che riprende il titolo di repertorio, la Gaîté Parisienne che debuttò nel 1938 a Montecarlo, con le musiche di Offenbach, ma è la mia versione, le coreografie sono tutte mie. Gaîté Parisienne è l’ultimo balletto classico della storia con scene e con luoghi, ma ha già in sé quegli elementi che porteranno ad eliminare l’aspetto decorativo. Non c’è una favola raccontata. C’è il celeberrimo Cancan, una delle composizioni più conosciute, che Offenbach aveva composto inizialmente per l’operetta “Orfeo all’Inferno”. La durata è maggiore, ho inserito anche altri brani, sempre di Offenbach».

Quali sono?
«C’è una ricostruzione del balletto “Le Papillon”, che nel 1860 coreografò la leggendaria Maria Taglioni, che ho voluto inserire anche in omaggio alla figura di Emma Levry, la ballerina sua allieva che perse la vita per un tutù andato a fuoco durante le prove di uno spettacolo: la poveretta, rimasta praticamente nuda in scena, per non farsi vedere continuava a coprirsi con lo stesso vestito infiammato. Un episodio legato al pudore in netto contrasto con le donne della Belle Époque, qui le cancaneuse, che possono rivendicare la loro libertà, anche di imprenditrici».

È il paradosso della Belle Époque.
«Sì. Ma non solo: all’inizio del secolo si era capito che qualcosa era andato storto, che la promessa del nuovo secolo non era stata mantenuta e tutto lo slancio per il ‘900 era diventato presto nostalgia dell’800. E quindi si miticizzava quella come un’epoca felice, prima che arrivassero i problemi del Novecento. Insomma, come si dice di solito, “si stava meglio prima”. O come afferma Woody Allen in “Midnight in Paris”, è una delle condizioni dell’uomo aspettare un futuro che è sempre nostalgia».

Per quanto riguarda il resto della programmazione della prima Festa della danza a Catanzaro, organizzata dal XXI Festival d’autunno - sostenuto da Regione Calabria/Calabria Straordinaria; Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; Comune di Catanzaro, Fondazione Carical, oltre che da vari Enti privati –, ricordiamo che comincerà alle ore 16 con la Lezione aperta di contemporanea con i maestri Marco Laudani e Claudio Scalia: a causa delle previsioni meteorologiche non favorevoli, la location non sarà più piazza Prefettura, bensì il Museo Marca, dove si svolgerà in proseguimento alle ore 18 lo spettacolo della compagnia Ocram Dance MovementPlus ultra. Oltre il mito”. In serata, alle 19.30 ci si sposterà al Teatro Politeama dove nel foyer si terrà un incontro con il coreografo Fredy Franzutti, e alle 21 ci sarà la grande chiusura con Gaîté Parisienne. Si comunica infine che sempre per via delle previsioni meteorologiche, il Galà lirico omaggio a Giacomo Puccini programmato per giorno 20 ottobre alla chiesa della SS Annunziata di Santa Caterina borgo, è stato rinviato al 25 ottobre alle ore 19.