VIDEO | La donna che dal 1974 è stata accanto a uno dei capisaldi della canzone d'autore italiana, è stata ospite dell'ateneo per presentare il suo libro 'Lui, io, noi' in cui racconta l'artista in una versione inedita
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«Chi è e Andrè? E’ tutto quello che ci è sembrato, con talmente tante sfaccettature. E lui non ha voluto mai raccontare le sue canzoni proprio perché sosteneva che così come ti erano arrivate, probabilmente era il modo giusto». Sono trascorsi 20 anni dalla morte di Fabrizio De André e ancora oggi è uno dei cantautori più amati di sempre. Un poeta del suo tempo che ha stimolato il pensiero e la riflessione. A raccontare quel cantautore dai sentimenti forti oggi è Dori Ghezzi, sua compagna storica, autrice insieme a Giordano Meacci e a Franceca Serafini, del libro “Lui, io, noi” che la stessa cantante ha presentato all’Università Magna Graecia di Catanzaro di fronte ad un pubblico che in ogni tappa del suo viaggio che la sta portando in giro per l’Italia le dimostra sempre uno straordinario affetto. «Mi rendo conto di quanto sia stata importante la gente per me – ha detto la Ghezzi - per superare determinate cose e per continuare ad avere la sensazione di convivere con Fabrizio perché questo accade anche al pubblico. Fabrizio è come se fosse presente e se sono arrivata a questo è grazie anche agli altri».
Il saluto del rettore
Una bella giornata all’ateneo catanzarese per far conoscere agli studenti, e non solo, l’essenza dell’artista ma anche il periodo storico legato alla sua vita come ha spiegato lo stesso rettore Giovambattista De Sarro: «Tanti giovani cantano le canzoni di De Andrè ma non conoscono l’epoca in cui De Andrè cantava. Per me è un’emozione risentire la sua musica perché sono vissuto in quell’epoca, e accettavo quello che lui diceva e ce ci cantava. E’ uno dei più grossi poeti della musica che abbiamo avuto e merita un giusto riconoscimento e l’Università è una sede dove queste cose possono essere considerate e discusse dai giovani. La cosa bella è che oggi nel nostro ateneo ci sono un sacco di ospiti non più giovani che sono venuti qui a condividere le emozioni che questo artista ci ha dato». Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Marcello Barillà e dopo i saluti del magnifico rettore, l'attrice Daniela Vitale accompagnata alla chitarra da Antonio Samà, ha recitato alcuni passaggi del libro. Sono intervenuti inoltre Francesca Serafini e Michele Figliuzzi.
Il rapimento e il valore della libertà
Ricordi, aneddoti, vicende della storia italiana e della carriera di De Andrè si intrecciano nelle pagine del libro lasciando spazio anche alla rievocazione di una vicenda che lasciò l’Italia intera con il fiato sospeso, il loro rapimento avvenuto in Sardegna nel 1979. «Grazie al cielo forse è accaduto in un periodo in cui avevamo già un’età matura – ha raccontato Dori Ghezzi - e il fatto di essere stati sequestrati insieme è stato molto importante perchè insieme ci si aiuta, ci si consola. Ma la cosa più bella è che riesci a capire il valore della libertà quando la riconquisti perché quando ce l’hai non te ne rendi conto».