VIDEO | Grande successo per la proiezione della pellicola reduce dalla Biennale. Intanto il Ministero della Cultura rimuove il divieto di visione per i minori di 14 anni
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“Una femmina” dopo gli applausi a Berlino ha raccolto grandi consensi anche alla prima del film proiettato al cinema Citrigno di Cosenza. Un ritorno a casa per il regista, Francesco Costabile che ha ricevuto, insieme alla sua musa, l’attrice Lina Siciliano, il premio Anec calabria dalle mani del presidente Giuseppe Citrigno e dell’imprenditore Fortunato Amarelli. Da ieri il film è in tutte le sale italiane, distribuito da Medusa Film ed è stato proprio l’amministratore delegato, Giampaolo Letta, anche lui presente ieri sera al debutto calabrese, a esprimere la sua soddisfazione per un’opera definita di straordinario impatto, originale nell’estetica e nella narrativa.
Una buona notizia è arrivata a poche ore dalle prime proiezioni: il Ministero della Cultura, che in prima battuta aveva dichiarato il film non adatto ai minori di 14 anni, ha ritirato il divieto rendendolo, di fatto fruibile a tutti. «L’arte deve essere libera, devono essere le famiglie a decidere come veicolare determinati contenuti ai propri figli – ha detto il regista ai nostri microfoni –. La commissione si è resa conto di aver applicato dei parametri che su un film contro la mafia e la violenza sulle donne forse non erano adatti».
Emozionatissima Lina Siciliano, intensa protagonista del film, che sul palco ha parlato di sé e della sua esperienza sul set, del primo incontro con Costabile avvenuto nella casa famiglia che la ospitava, e del lavoro che ha fatto per incarnare Rosa con cui, ha detto, condivide il carattere forte e la lungimiranza nell’inseguire i propri sogni. Lunghi applausi anche per l’attore Mario Russo che con la voce rotta dall’emozione ha ringraziato tutti: «Sono felice – ha detto – di aver avuto l'occasione per rappresentare la mia terra».
Ospiti della serata anche il Procuratore capo di Vibo Valentia Camillo Falvo, che ha sottolineato quanto sia importante che l’arte racconti determinate realtà che non devono restare sotterranee e il referente di Libera Calabria, don Ennio Stamile, che nel ripercorrere le vite di quelle donne che la malavita ha massacrato senza pietà ha voluto lanciare anche un messaggio di speranza che nel film di Costabile brilla come ultima creatura di un cupo vaso di Pandora.