Il suo probabilmente era un destino già scritto. Azzurra Di Lorenzo è cresciuta nella merceria di famiglia tra stoffe, merletti e bottoni della nonna. Una palestra creativa, un luogo in cui la 33enne catanzarese inizia a dare forma alla sua passione: la moda. «All’età di 18 anni sono andata via, ho deciso di abbandonare, ahimè, la mia terra come tanti giovani, e dedicarmi allo studio in questo settore. Fin da subito ho lavorato per grandi aziende e sono riuscita a diventare una professionista nel settore, soprattutto nello stile». Uno stile il suo raffinato ed originale, adatto ad una donna di classe.

Il ritorno in Calabria

«La mai è alta sartoria - spiega la talentuosa stilista - traspare il made in Italy puro e la qualità dei tessuti». Ma da Milano, dove Azzurra si perfeziona e cresce professionalmente nell’alta moda, ricevendo numerosi riconoscimenti e vestendo note attrici, come Claudia Gerini o Milena Miconi nel giorno del suo matrimonio, solo per citarne alcune, sente forte il legame con la sua terra. Un richiamo che la spinge a credere e investire in Calabria aprendo un secondo a atelier sul corso di Soverato dove si respira bellezza. «Due sono stati i fattori  che mi hanno spinto a “tornare a casa”: innanzitutto le clienti che mi contattavano poiché desideravano un abito confezionato  da me ma dovevano salire per forza di cose a Milano e quindi mi sono detta “perché non creare un piccolo punto per il pubblico calabrese?”. L’altra cosa che mi ha spinto a farlo è stata vedere come tanti giovani, tanti amici che come me hanno studiato e fatto esperienze fuori, siano poi tornati per avviare  qui la loro attività, in vari settori».

Passione e determinazione

E mentre la stilista catanzarese coltiva il sogno di aprire un punto vendita monomarca a Milano, dove continua a realizzare pezzi unici su misura per le sue clienti, tanti sono i progetti che via via stanno prendendo sempre più piede in Calabria. Una sfida riuscita dunque per Azzurra che in ogni sua creazione, che sia un abito da sposa o da cerimonia, racconta i valori della sua terra, la sua determinazione, racconta una parte di sé. «Ci vuole tenacia, un pizzico di follia e non bisogna avere paura. Se ci sono questi tre elementi  ci si prefissa un obiettivo e bisogna perseguirlo fino alla fine. E io ho fatto proprio questo, me la sono sentita e ho inaugurato il mio secondo atelier, con sacrifici».