VIDEO | A raccontare numerosi aneddoti sulla vita del compositore calabrese il pronipote Marco Ruffolo, musicologo e giornalista di Repubblica, e la pianista internazionale Daniela Roma
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A prendere per mano gli spettatori dell’appuntamento dedicato ad Alfonso Rendano, promosso dall’Associazione Polimnia nella Sala Nova della Provincia di Cosenza, è Marco Ruffolo, apprezzato cronista di Repubblica ma soprattutto pronipote del compositore cosentino ed autore di un libro incentrato, tra l’altro, sul soggiorno parigino di Rendano che, dopo gli studi del conservatorio partenopeo di San Pietro a Majella, nella capitale francese avrà occasione di frequentare la casa di Gioacchino Rossini.
La musica della memoria
«Alfonso Rendano era il mio bisnonno, il padre della mia nonna materna Maria Rendano Ruffolo – spiega il giornalista – Questa circostanza mi ha consentito di conoscere tante storie sulla vita di Rendano e sulla sua carriera. Tanto da sentire il bisogno di dedicargli una pubblicazione nella quale le vicende sono riportate come se fossero narrate da sua figlia, appunto mia nonna Maria Rendano». La musica della memoria è il titolo del volume edito da Orizzonti Meridionali che «comincia dalla fase in cui a Napoli il musicista diventa allievo di Sigismund Thalberg e poi prosegue descrivendo i rapporti tra Rendano e Rossini che lo accoglie nei suoi salotti. Sarà una breve esperienza, perché Rossini già anziano, morirà l’anno successivo al loro primo incontro. E però – sottolinea Ruffolo – la frequentazione con Rossini aprirà a Rendano le porte dell’Europa. Da Parigi, Alfonso Rendano si sposterà nelle più grandi capitali avviando una stagione strepitosa di successi internazionali scandita dalla conoscenza di Liszt e di altri musicisti dell’epoca che segneranno la sua vita».
Accomunati dall'amore per la Calabria
La serata, presentata da Rosa Cardillo e inframezzata dalle esibizioni del pianista Romeo Lombardi e del soprano Annalisa Sprovieri, ha registrato inoltre la partecipazione di Daniela Roma, virtuosa del pianoforte tra le più apprezzate al mondo, cosentina di origine residente negli Stati Uniti, profondamente legata ad Alfonso Rendano tanto da coinvolgere, durante la quarantena Covid, altri cinque artisti internazionali nella esecuzione di brani scritti dall’inventore del terzo pedale. Un concerto interamente eseguito dalle rispettive abitazioni poi trasmesso via web, così da diffondere universalmente le raffinate opere scritte dal musicista. «Di Rendano mi affascina soprattutto l’amore per la sua terra di origine che traspare nei suoi brani. Questo amore per la Calabria ci accomuna – dice al nostro network Daniela Roma - La musica di Rendano poi è estremamente descrittiva, ed annovera anche melodie popolari che richiamano questa regione. Io vivo negli Stati Uniti ma penso che le radici siano importantissime. Per questo torno spesso qui».
A settembre appuntamento con Pino Strabioli
Il ciclo di iniziative culturali promosse dall’Associazione Polimnia, presieduta da Luigia Pastore impegnata anche nell’ambizioso progetto di restauro del sipario storico del Teatro Rendano, riprenderà a fine estate. Tra gli appuntamenti già in calendario spicca quello del 26 settembre dal titolo Mina canta Mina: «Un viaggio nella storia d’Italia del secondo dopoguerra – dice la stessa presidente – attraverso le canzoni della celebre interprete con la partecipazione di un esperto del calibro di Pino Strabioli. Poi, nell’ambito del progetto Andiamo all’opera l’11 ottobre proporremo l’Aida».