“Foraffascinu” debutta con un grande successo e con un sold-out al bell’anfiteatro ‘Tieri’ di Castrolibero. La commedia dialettale di Sergio Crocco debutta nel migliore dei modi, strappando una marea di risate, ma lanciando anche e soprattutto messaggi di giustizia sociale, di libertà, di eguaglianza.
 
Una serata di puro spettacolo. Interpreti bravissimi: come non evidenziare la grande bravura di quel diavolo di  Roberto Giacomo Antonio ‘Belzeblu’ e del suo braccio destro Eliseno Sposato? Ma bravi, uno per uno, tutti gli interpreti, vecchi e nuovi, abili e disabili, veterani e debuttanti. Abbiamo riso di gusto in un trionfo di equivoci, frasi storpiate, ironia dialettale, colpi di scena e azzeccatissime improvvisazioni. Da oscar, infatti, le parti improvvisate da Sua Malignità il diavolo con il fido Satanello: per coprire un paio di incidenti tecnici, i due si sono lanciati in una serie di spettacolari battute che hanno letteralmente conquistato il numerosissimo pubblico dell’anfiteatro. Roba da attori consumati.
 
Ma ‘Foraffascinu’ non è soltanto una commedia strappa risate, perché ci sono state anche parti molto profonde, una bella lezione di vita sulla libertà, sulle differenze sociali, culturali, di sesso e di fede. Un inno all’amore, alla condivisione, alla solidarietà, al rispetto.
 
Un menzione speciale a chi è dietro a tutto questo. Sergio Crocco, autore della commedia, è bravissimo nel giocare con le parole e nel costruire scene ironiche e paradossali. Le sue invenzioni teatrali distraggono, divertono, ma poi scavano nel profondo delle miserie umane, costringendoti con garbo e con una risata a riflettere, a reagire. L’associazione ‘La terra di Piero’ con i ricavati della commedia che sarà replicata, certamente, a lungo, realizzerà un’opera dal grande valore sociale. Parte così la realizzazione del ‘Parco Faber’ per lo sport accessibile a tutti. Sarà la più grande opera a fruizione pubblica (e gratuita) mai realizzata a Cosenza da privati cittadini. Chiunque vi potrà praticare attività sportive, incluse le persone disabili.
 
Ah! Dimenticavo. L’intera opera teatrale di Sergio Crocco parte, si avvita e si conclude attorno ad un atroce dubbio: e se a un cosentino non piacessero i cuddruriaddri? Per quanto questo possa sembrare un sacrilegio a quanto pare è possibile!
 
P.S.: non dite a un catanzarese quanto sono buoni i cuddruriaddri cosentini!