VIDEO | Due giovani professionisti, Benedetta Apicella e Rafaelito Micelotta, hanno realizzato un video per incoraggiare i loro colleghi a non mollare in attesa che si torni presto alla normalità
Tutti gli articoli di Spettacolo
È un messaggio di speranza quello che Benedetta Apicella e Rafaelito Micelotta, ballerina di danza classica e contemporanea lei, maestro di ballo caraibico lui, entrambi di Riace, hanno voluto lanciare attraverso un video originale, “Hope”, speranza appunto che è molto di più di una semplice coreografia. Un incoraggiamento al mondo della danza duramente colpito dalle conseguenze della pandemia da Covid-19.
Ballerini colpiti dal Covid
«Questo progetto è nato pensando a tutti i nostri amici e colleghi e soprattutto a coloro che per colpa del coronavirus hanno dovuto rinunciare alla possibilità di lavorare e si sono reinventati qualcosa per vivere» ha spiegato Rafaelito. «Abbiamo unito stili diversi pensando a tutte le categorie di ballerini – ha aggiunto Benedetta -, caraibici, contemporanei, classici, perché il Covid ci ha colpito tutti duramente».
La forza della danza
Il video racconta la storia di un netturbino e di un’ottica, entrambi ballerini nella vita precedente alla pandemia. Le loro strade, durante il lockdown, si incrociano e i loro corpi diventano un tutt’uno e, per una serie di casualità, iniziano a danzare. «Non vogliamo lanciare soltanto un messaggio di speranza – sottolineano - ma vogliamo trasmettere le emozioni che tutti i ballerini provano nel momento in cui danzano affinchè questo periodo così buio possa essere un po’ ricolorato attraverso la visione di questo breve cortometraggio». Il progetto, che gode del patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, è stato realizzato interamente nella locride da un gruppo di professionisti calabresi e vuole essere dunque un omaggio alla poesia del corpo, un invito a non perdere la speranza.
La danza è vita
«Siamo fermi dal 7 marzo 2020 – ha evidenziato il giovane professionista - , tra pochi giorni sarà trascorso un anno e la speranza è che tutto possa ritornare come prima, perché quello che avevamo prima era già tanto. Fondamentalmente noi viviamo della nostra passione e per questo ci riteniamo davvero fortunati. Il nostro augurio è quello di poter portare un po’ di fiducia a tutti i nostri amici e colleghi, a tutti i danzatori del mondo ma anche a tutte quelle persone che pur non facendo parte di questa categoria, si emozionano quando vedono qualcuno ballare in teatro o in qualsiasi altro luogo perché l’arte è veramente vita per noi».
Emozionarsi danzando
«La danza non deve morire – ha concluso Benedetta - e vogliamo dire a tutti i ballerini di non smettere mai di sognare. Noi artisti siamo un po’ sognatori e cerchiamo di trasmettere tutto quello che proviamo attraverso il movimento perché ci crediamo e speriamo vivamente che tutto questo possa finire al più presto». Il progetto proseguirà con la realizzazione, nei prossimi mesi, di altri due lavori dedicati al bullismo e alla violenza sulle donne.