VIDEO | La brillante ironia del commediografo canadese Norm Foster ha deliziato Palazzo della Cultura. L’attore spagnolo: «Risposta del pubblico fantastica, c’è tanta voglia di teatro»
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Un grande pubblico ha raggiunto il Palazzo della Cultura di Locri in occasione del coinvolgente spettacolo dal titolo “C’è un cadavere in giardino”, trasposizione italiana dell’opera del geniale drammaturgo canadese Norm Foster, una rappresentazione brillante e dinamica portata in scena, per la prima volta in Italia, dagli attori protagonisti Sergio Muniz e Miriam Mesturino nei panni di Aldo e Cinzia Selvaggi. Assieme a loro, sul palco, anche Maria Cristina Gionta, Luca Negroni, Giuseppe Renzo e Valentina Maselli. Si apre così la XXX Stagione Teatrale della Locride il cui programma è stato messo a punto dal Centro Teatrale Meridionale, per la Direzione artistica di Domenico Pantano.
La coppia protagonista interpreta due attori che, visti gli scarsi guadagni, decidono di cambiare vita lanciandosi a livello nazionale come “Guru dell'Auto-aiuto”; arrivano quindi soldi e successo ma le vite dei coniugi si rivelano improvvisamente un farsa e si ritrovano a gestire un tradimento e, soprattutto, un ingombrante cadavere da nascondere ai personaggi che gravitano intorno a loro. Un vortice di comicità accompagna le scene tra campanelli che suonano, porte che si aprono e si chiudono di continuo e la beffarda ironia propria del commediografo canadese.
Quella di Locri è stata l’ultima data della prima tranche di una tournée che, negli ultimi due mesi, ha girato l’Italia con successo: «La risposta del pubblico è stata fantastica - ha raccontato ai nostri microfoni Sergio Muniz - soprattutto dopo il covid abbiamo notato che il pubblico ha tanta, tantissima voglia di teatro. Siamo stati molto fortunati perché abbiamo avuto abbastanza successo e abbiamo fatto diversi tutto esaurito. Per il teatro questa è sicuramente una grande cosa».
Al termine della rappresentazione gli attori hanno voluto rivolgere una commossa dedica a Consuelo Versace, scomparsa nei giorni scorsi, originaria della Calabria e traduttrice insieme a Pino Tierno dell’opera nella versione italiana con la regia di Silvio Giordani.