VIDEO | Il presidente della Regione non smentisce i toni aspri dell’incontro con il ministro Fitto sulla rimodulazione dei fondi, nel corso del quale avrebbe minacciato di dimettersi da commissario ad acta: «Gli interessi della regione che governo su tutto». E ancora: «Altro che riduzione, dovrebbero essere assicurate risorse straordinarie»
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«Ho semplicemente detto quello che penso. Il mio è un rapporto dialettico con il Governo dove però prevale la necessità di rappresentare gli interessi della Calabria, innanzitutto». Così il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, commenta le indiscrezioni trapelate dalla riunione dei governatori con il ministro per le politiche di coesione Raffaele Fitto e il ministro della sanità Orazio Schillaci.
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La rimodulazione della discordia
Argomento dell’incontro le disposizioni contenute nel decreto Pnrr, approvato dal Governo ad inizio marzo, che prevede il taglio di ingenti risorse destinate alla messa in sicurezza degli ospedali. Antipasto delle polemiche, era stata la presa di posizione della Conferenza delle Regioni che aveva chiesto l’immediata abrogazione della norma.
In Calabria a rischio 54 milioni
Un miliardo e mezzo il valore della manovra che drena risorse dal piano nazionale complementare spostando l’onere economico degli interventi – alcuni già in corso, altri con progettazione esecutiva - sui fondi ex art. 20 dell’edilizia sanitaria. In Calabria l’operazione impatta per 54 milioni di euro, sette i progetti a rischio inclusi nella programmazione oggetto di rimodulazione.
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L'assist...
«Ho sempre giudicato positivamente l’impegno del Governo per rendere spendibili con certezza e velocità le risorse del Pnrr e del Fsc. D’altra parte la Calabria è stata la prima regione del Sud a sottoscrivere l’accordo di coesione assumendosi anche impegni precisi sui cronoprogrammi e accettando le regole della riforma di questo strumento» è il ragionamento del presidente della Regione che non smentisce le indiscrezioni ma smussa i toni aspri che avrebbero animato la riunione derubricandoli a «normale dialettica».
E poi l'affondo
Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa, avrebbe minacciato di rimettere il mandato da commissario ad acta. «Sulla sanità bisogna però fare attenzione, soprattutto sulla sanità delle regioni commissariate» è l’avviso consegnato nel day after. «La Calabria è commissariata da tanti anni perché non riesce ad erogare i Lea» spiega il governatore. «Come sentenziato dalla Corte Costituzionale, al commissario dovrebbero essere conferiti strumenti straordinari e anche risorse straordinarie».
Approccio "lunare"
«Nella riunione di avantieri non ho chiesto ulteriori risorse, ad esempio, per gli ospedali inclusi nell’accordo di programma del 2007 per i quali sto accelerando l’iter di realizzazione attraverso un aggiornamento molto oneroso dei Pef (Piani economico finanziari, ndr). Ma mi sembra lunare che risorse già a disposizione della Calabria per l’edilizia sanitaria vengano utilizzate a copertura del Pnrr», conclude.
La coda polemica
L’allarme lanciato dai presidenti di Regione, centrodestra incluso, riguarda esattamente questo aspetto. Gli interventi finanziati con i fondi ex art. 20 dell’edilizia sanitaria sono anch’essi oggetto di una programmazione già definita che, alla luce delle recenti modifiche normative, andrebbe rivista in corsa col rischio di produrre ritardi sull’attuazione o metterne in serio pericolo la realizzazione.
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Messa a norma sismica
In Calabria gli interventi a rischio sono sette, tutti in fase di progettazione avanzata. Si tratta, nello specifico, della misura per la messa a norma sotto il profilo sismico di presidi ospedalieri, alcuni costruiti anche alla fine degli anni Trenta dello scorso secolo. Ad esempio, un vecchio plesso afferente all’ospedale Annunziata di Cosenza con un finanziamento previsto di 15 milioni di euro e l’edificio ospedaliero delle malattie infettive, costo dell’intervento di riqualificazione: tre milioni e mezzo.
Nell’elenco figurano anche i presidi ospedalieri di Lamezia Terme (18 milioni) e di Soverato (5 milioni). Oltre 5 milioni e mezzo, poi, erano previsti per la riqualificazione degli ospedali di Praia a Mare e San Giovanni in Fiore, e un milione per quello di Trebisacce.