Il caso della Rianimazione dell’ospedale Giannettasio di Corigliano Rossano pronto ad approdare in Parlamento. A intervenire sulla questione è il senatore calabrese di Italia Viva, Ernesto Magorno, che in un post su Facebook annuncia: «Nelle prossime ore presenterò un’interrogazione parlamentare sulla chiusura della Rianimazione dell’ospedale spoke di Coriglianbo Rossano. Si tratta di una decisione grave che si ripercuote su una vasta porzione di territorio dal momento che quello del “Giannettasio” è l’unico reparto “salvavita” da Crotone a Policoro; inoltre questa chiusura potrebbe tradursi in un declassamento a ospedale di base. Tutto questo avviene in una fase cruciale della pandemia dove se è vero che iniziamo a vedere una luce in fondo al tunnel, è altrettanto necessario non pensare che l’emergenza sanitaria sia finita».

«Sempre meno servizi»

A fare eco a Magorno i colleghi di partito Rosanna Arduino e Giorgio Tricarico, coordinatori di Italia Viva a Corgliano Rossano. «L'ipotesi balenata nelle ultime ore sulla chiusura  del reparto di rianimazione cittadino – scrivono in una nota – ci lascia sconcertati davanti all’ennesima deprivazione sanitaria ai danni dei cittadini. L’emergenza covid19 ha fatto emergere tutte le fragilità del sistema sanitario calabrese ed ha dell’incredibile quest'ultima prospettiva di esser costretti a interrompere i ricoveri del servizio di rianimazione, reparto funzionale a tutti gli interventi chirurgici e cruciale nella lotta pandemica, oltre che unico punto di riferimento dei cittadini dell’alto Ionio cosentino.

Anziché un ampliamento dei servizi, lamentano i due rappresentanti di Iv, nella terza città della Calabria si assiste invece a una contrazione degli stessi.  «Ogni giorno scopriamo l'apertura di una nuova falla – si legge – e  troviamo assurdo  che invece di  trovare soluzioni per potenziare e rafforzare un sistema debole, partendo proprio dalla prossimità territoriale e dalle reti di presidi ospedalieri distribuiti in tutta la provincia, non vi siano altri orizzonti che le ipotesi di chiusura per gli atavici motivi che ci sentiamo da sempre ripetere».

«Il ministro venga in Calabria»

Da qui l’appello per una mobilitazione della politica calabrese perché si solleciti «un intervento del ministro della Salute affinché riconsideri l'intera situazione sanitaria calabrese che non può essere più lasciata in balia di una crisi che si aggrava ogni giorno di più nonostante i commissariamenti».

«È quanto mai impellente la necessità che sia il ministro a battere un colpo scendendo in Calabria a verificare lo stato dell'arte e a dimostrare concretamente la volontà di non lasciare i calabresi in balia di un'emergenza infinita».

Appello al sindaco

«Nel manifestare, perciò, solidarietà e condivisione delle richieste d’aiuto del primario e di tutti i dipendenti dei reparto di Rianimazione dello spoke di Corigliano Rossano – concludono Arduino e Tricarico - rivolgiamo l'invito alle autorità sanitarie provinciali nonché al sindaco Stasi di unirsi alla nostra richiesta di intervento diretto del ministro Speranza per voler affrontare una volta per tutte e con i mezzi che si convengono la situazione della sanità calabrese nel cui ambito i servizi destinati alla fascia ionica cosentina assumono ormai caratteri di urgente riequilibrio».