La cardiologia di Castrovillari è tra i primi centri italiani a sperimentare ed introdurre nuove tecniche per la cura dei cardiopatici. Al Ferrari introducono – per la prima volta in Calabria – un test per una medicina personalizzata sulla base delle caratteristiche genetiche del paziente colpito da infarto del miocardio.
Arriva nella cardiologia dell’ospedale di Castrovillari, diretta da Giovanni Bisignani, un dispositivo innovativo, il Genomadix Cube, che con tecnologia point-of-care di ultima generazione, attraverso un prelievo salivare effettua analisi genetiche in appena 60 minuti, indagando i polimorfismi del gene CYP2C19. Consente dunque ai medici di ricavare in tempi rapidi i dati utili a personalizzare la terapia antiaggregante nei pazienti con infarto del miocardio che, spesso, presentano anche scompenso cardiaco.
La tecnologia favorisce quindi un approccio terapeutico su misura che, partendo dalle caratteristiche genetiche dei singoli pazienti, mira a individuare il trattamento migliore, quello più efficace, nel percorso di cura e riabilitazione cardiologica, ottimizzando le strategie di prevenzione secondaria.
Questa analisi genetica è fondamentale per personalizzare la terapia antitrombotica nei pazienti con infarto del miocardio o sottoposti ad angioplastica, adattandola alle caratteristiche individuali di ciascun paziente e migliorando così l'efficacia del trattamento ed aprendo la strada a sviluppi significativi nella medicina di precisione e nella cardiologia interventistica. Un dispositivo innovativo che promette di rivoluzionare il trattamento personalizzato dell’infarto del miocardio.

«Con l’arrivo di questa nuova tecnologia – dichiara il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, la nostra azienda si allinea ed è antisegnana a una visione sempre più moderna e scientificamente avanzata della medicina. Questa tecnologia non solo contribuisce a salvare vite, ma fa parte di un cambiamento di paradigma che potrebbe essere replicato anche in altre strutture sanitarie della regione. Avere introdotto questa tecnica e ci permette di essere in prima linea nell'innovazione terapeutica».
«Con parole semplici – dichiara il primario della cardiologia di Castrovillari, Giovanni Bisignani – questo significa che i medici ora possono identificare rapidamente quale trattamento risulta essere il più efficace per ciascun paziente, sulla base delle sue caratteristiche genetiche specifiche. È fondamentale quindi che la medicina si evolva, integrando la genetica nelle pratiche cliniche quotidiane. Un ringraziamento non formale va al nostro direttore generale, Antonello Graziano, al direttore dell'Unità operativa complessa Gestione Tecnico Patrimoniale Antonio Capristo ed al suo staff, al direttore sanitario Martino Rizzo ed alla dottoressa Erminia Sansone, per il loro sostegno, condivisione ed amore verso l’innovazione che hanno reso possibile la realizzazione di questo importante obiettivo».

«Il dispositivo, anche per la facilità d’uso – spiega ancora Bisignani – è un punto di riferimento nella medicina di precisione, una branca della medicina che si focalizza sull’adattamento delle terapie in base al profilo genetico del paziente. In particolare, questa tecnologia aiuta a ottimizzare la prevenzione secondaria nell’infarto del miocardio, una condizione in cui è fondamentale intervenire con farmaci mirati per evitare nuovi eventi avversi. Il Genomadix Cube è solo un esempio di come la tecnologia stia cambiando il volto della medicina moderna, offrendo cure sempre più mirate e personalizzate. La possibilità di agire tempestivamente e con precisione sui pazienti con infarto del miocardio potrebbe fare la differenza, non solo in termini di salvataggio di vite, ma anche di miglioramento della qualità della vita a lungo termine».