Ha perso quota nel corso del fine settimana il nome di Carmine dell'Isola quale potenziale successore della commissione prefettizia alla guida dell'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Alla mezzanotte di oggi la terna commissariale, nominata dal ministero dell'Interno all'indomani dello scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose, decadrà infatti dalle sue funzioni e sarà necessario rinnovare i vertici aziendali.

Il nome sgradito

Il nome di Carmine dell'Isola, 66 anni, funzionario di lungo corso all'Asp prima del pensionamento anticipato nell'agosto del 2020, era infatti il più accreditato per la nomina a commissario straordinario benché sgradito alla terna prefettizia. Nelle ultime ore si sarebbe infatti consumato il passo indietro sulla nomina quando sembrava ormai fatta. Pare infatti che il decreto di nomina fosse già pronto sulla scrivania del commissario ad acta, Guido Longo, costretto poi alla sterzata.

Un reggente

Si valuta quindi in queste ore sull'opportunità di introdurre una reggenza. Il principale indiziato a ricoprire l'incarico di direttore generale ff dell'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro è Ilario Lazzaro, direttore sanitario dell'ente nonché unico rimasto in carica nella direzione strategica dopo il trasferimento dell'ex direttore amministrativo, Francesco Marchitelli, all'azienda sanitaria provinciale di Cosenza e anche a causa dell'imminente scadenza della commissione prefettizia. Circola, tuttavia, anche il nome di Vittorio Prejanò, dirigente amministrativo all'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro ma comandato al dipartimento Tutela della Salute.

Incarico a termine

Il direttore sanitario dovrebbe ricoprire l'incarico in qualità di facente funzioni, ma solo per qualche mese, ossia fino ad elezioni e all'indomani della formazione del nuovo governo regionale. Benché, infatti, la titolarità sull'indicazione spetti per legge al commissario ad acta, Guido Longo, la nomina deve necessariamente trovare l'accordo anche del presidente della Regione. Ma non sarebbe solo questa la ragione ad aver indotto ad una nomina a metà. Da settimane ormai nelle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi si respira aria di dismissione.

Ritorno alla normalità

L'ipotesi di un eventuale ritorno all'ordinaria gestione della sanità con l'eliminazione della figura del commissario ad acta, potrebbe portare alla decadenza di tutti i commissari nominati sino ad oggi per effetto del decreto Calabria bis. L'attuale indicazione ai vertici dell'Asp di Catanzaro sarebbe stata solo temporanea e per questa ragione probabilmente si è deciso di intraprendere la strada della cautela.